Molti svizzeri portano i figli under 12 in Austria e Germania per vaccinarli

In Svizzera non è ancora possibile somministrare il vaccino agli under 12, ecco perché i genitori portano i propri figli in Germania e in Austria

Poiché in Svizzera la vaccinazione per i bambini di età inferiore ai 12 anni non è ancora stata autorizzata, i genitori stanno passando alle cosiddette “vaccinazioni off-label” nei Paesi limitrofi. Infatti, sebbene manchi ancora l’approvazione europea per i vaccini ai ragazzi minori di 12 anni, alcuni Paesi stanno iniziando a vaccinare i più giovani in via sperimentale. In particolare in Austria la campagna vaccinale tra i più piccoli sembra essere ben avviata. Infatti dalla fine di questa settimana, la città di Vienna vuole consentire l’accesso ai vaccini anche ai bambini di età inferiore ai 12 anni. In questo modo la città cerca di rispondere alla pressione della domanda dei genitori, sempre più preoccupati per la salute dei propri figli. Sembrerebbe inoltre che quattro pediatri locali abbiano già vaccinato almeno 1.000 bambini al di fuori dell’approvazione ufficiale. Non solo in Austria, ma anche in Svizzera i genitori stanno premendo per far sì che anche i figli possano avere il vaccino. Infatti, è addirittura iniziata una campagna online sotto l’hashtag #ProtectTheKids. Se in Svizzera i “vaccini off-label” sono somministrati con cautela, nei Paesi vicini, come Austria e Germania, invece c’è più libertà in tal senso.

L’opinione degli esperti sul vaccino under 12

È vero che fuori dall’Europa molti Stati stanno utilizzando il vaccino sui più piccoli (gli esempi più eclatanti sono costituiti da Cina e U.S.A.) e che l’EMA sta per approvare il vaccino under 12 di Pfizer-BioNTech, ma, come sottolineano alcuni medici, potrebbe risultare pericoloso sottoporre i più giovani al vaccino. Così si sono pronunciati alcuni esperti della Svizzera. Philippe Luchsinger, presidente dei medici di base in Svizzera, ha ricordato come i bambini di età inferiore ai 12 anni siano una fascia a rischio. Potrebbero contrarre alcune malattie cardiovascolari. “Gli effetti collaterali non sono ancora stati analizzati in modo approfondito” ha sottolineato Rudolf Hauri, presidente dell’associazione dei medici cantonali “Senza dati a sufficienza si corre un certo rischio”.

In Italia: vaccino under 12 sì o no?

Con la crescita dei contagi e dei casi gravi anche tra i più piccoli, la preoccupazione per la salute dei bambini si è instillata tra i genitori di tutta Europa, Italia compresa. L’approvazione del vaccino under 12 da parte dell’EMA dovrebbe arrivare a fine novembre, ma in Italia non c’è una posizione univoca in merito. Proprio nei giorni scorsi Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, avrebbe dichiarato che prima di vaccinare i più giovani, è meglio aspettare nuovi dati. Così si avrebbe maggiore sicurezza non solo sull’efficacia del vaccino under 12, ma anche sulle sue eventuali controindicazioni. “In questo caso i vaccini sono nuovi dal punto di vista tecnologico ed è meglio eccedere in cautela” ha spiegato l’esperto. Le sue dichiarazioni sono arrivate subito dopo l’intervento di Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore della Sanità e membro del Cts, che invece avrebbe parlato di somministrare il vaccino ai più piccoli già a partire da dicembre. Il dibattito è acceso. Rimane chiaro, tuttavia, che la frangia dei bambini è quella più fragile ed esposta al virus in questo momento. L’unico dispositivo di protezione per loro è costituito dalla mascherina nel momento in cui è obbligatorio il suo uso.

Leggi anche: Berlino, dai ristoranti a cinema e parrucchieri: ecco dove i non vaccinati non potranno entrare

Immagine di copertina: Bambino vaccinato, ©CDC, Unsplash, CC0.