Durante la sua missione in Afghanistan la Germania perse 59 soldati

Afghanistan vent’anni dopo: il pensiero della Germania va ai 59 soldati caduti durante la missione internazionale

L’Afghanistan è in mano ai talebani. Dopo vent’anni di conflitto, la situazione si è rovesciata nell’arco di una decina di giorni. I soldati tedeschi che hanno militato sul suolo afghano sono stati circa 150.000 dall’inizio della missione nel 2001. Annegret Kramp-Karrenbauer, ministra della difesa tedesca, ne aveva ricordato le gesta e ringraziato l’operato a fine giugno, quando la Germania stava ultimando il rimpatrio delle ultime truppe. Dopo l’annuncio del presidente Biden di questa primavera infatti, anche la ministra tedesca aveva notificato il ritiro di tutte le truppe tedesche. La decisione aveva fatto molto discutere all’interno delle sedi politiche, soprattutto perché nel 2021 la Germania aveva aumentato i finanziamenti militari del 3% rispetto l’anno precedente. Tra i dati che avevano contato nella decisione c’era stato il numero dei soldati uccisi durante il conflitto: ben 59. Di questi, 35 durante combattimenti o durante agguati. Il numero dei miltari feriti invece,  ammonta a circa 240 militari.

All’epoca la missione fu considerata di pace. Doveva durare sei mesi. Si è trasformata invece nel tempo in una vera e propria guerra caratterizzata da combattimenti, morti e feriti. In concomitanza con il rimpatrio dei militari, i talebani avevano guadagnato terreno e la situazione si è pian piano trasformata in quella che noi tutti conosciamo.

Le tappe dell’intervento tedesco in Afghanistan

I soldati tedeschi sono stati in Afghanistan dalla fine del 2001 al giugno scorso. Nei primi mesi i soldati della Bundeswehr si limitavano a pattugliare la capitale afghana, Kabul. Le cose sono cambiate nella primavera del 2003, quando è diventato chiaro che l’operazione sarebbe durata a lungo. Nello stesso periodo la NATO assunse la guida della missione internazionale in modo permanente e di conseguenza anche delle truppe ISAF (International Security Assistance Force). L’operazione estese il suo raggio d’azione a tutto l’Afghanistan e le truppe tedesche si stanziarono nella regione di Kunduz. Lì non avrebbero dovuto soltanto garantire la sicurezza della popolazione, ma anche avviare progetti come la costruzione di pozzi o di scuole. Dopo un periodo di stallo, a partire dal 2006 gli attacchi contro i contingenti tedeschi aumentarono: si incominciò a parlare del ritorno dei talebani. La cosa venne confermata nel 2007 quando un attentatore si fece esplodere e ammazzò tre soldati. La missione assunse così definitivamente i caratteri di uno sforzo bellico. La situazione degenerò fino a quella che viene ora ricordata come “la battaglia del Venerdì Santo” del 2010, un vero scontro aperto dove tre soldati tedeschi persero la vita sul colpo e moltissimi altri rimasero gravemente feriti.

La Resolute Support Mission e le ultime vicende

Nel dicembre 2014 si concluse la missione ISAF e si diede avvio alla missione Resolute Support. Lo scopo della missione era contribuire all’addestramento delle forze afghane e assistere le istituzioni pubbliche per facilitare la creazione di uno stato di diritto capace di garantire autonomamente la sicurezza del Paese e dei propri cittadini. Con gli ultimi accordi (Accordo di Doha) del 2020 si dichiarava conclusa anche quest’ultima missione. Il ritiro effettivo delle truppe è avvenuto nel corso di questa primavera (ne avevamo parlato qui). Gli ultimi eventi stanno facendo cambiare la strategia di  rimpatrio. Il governo federale tedesco sta infatti valutando di schierare fino a 600 soldati per l’operazione di salvataggio in atto a Kabul proprio in queste ore.

Le operazioni della Bundeswehr all’estero dal 1955 ad oggi

Quando si parla di Bundeswehr ci si riferisce al corpo militare di quella che a lungo è stata solo Germania dell’Ovest e ora è l’intera Germania. Fondata nel 1955, da allora sono più di 3.300 i soldati caduti, di cui 115  durante operazioni all’estero. La missione in Afghanistan, con i suoi 59, è quella in cui ne sono morti di più. A seguire le operazioni più rilevanti sono state quella in Siria, in Senegal e in Kosovo. Proprio durante quest’ultima missione, hanno perso la vita un totale di 48 soldati appartenenti all’esercito federale tedesco.

 

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Immagine di copertina: Linea di soldati Walkin di Pixabay, da Pexels, CCo.