Cosa succederà all’economica tedesca se dovesse governare la sinistra

Dopo lo spoglio delle ultime schede elettorali, il centro-sinistra è la prima forza politica del paese. Olaf Scholz, il candidato del partito socialdemocratico, si è dimostrato più volte il leader perfetto in continuità con Angela Merkel. Ma cosa succederà alla prima economia europea se si dovesse formare una coalizione di centro-sinistra?

Il 26 settembre i cittadini tedeschi sono stati chiamati alle urne per formare il nuovo Bundestag. Come anticipavano le previsioni, il partito di centro-sinistra è risultato il primo partito. Il miglior punteggio ottenuto dai socialdemocratici degli ultimi tempi e il peggior consenso mai raggiunto dalla CDU dal dopo guerra. I risultati, per di più, nonostante abbiano premiato il partito di Scholz come prima formazione politica, confermano le aspettative delle settimane scorse. Per formare una maggioranza infatti, gli schieramenti politici dovranno accordarsi tra di loro, vista l’impossibilità di raggiungere la maggioranza in autonomia. Le prime proiezioni, vista la vittoria del centro-sinistra guidato da Olaf Scholz, vanno tutte a favore di una coalizione formata da SPD, verdi e FDP, con Cancelliere proprio Scholz. Cosa succederebbe all’economia più potente d’Europa se si avverassero queste previsioni di maggioranza? E cioè che si formasse un governo di centro-sinistra?

Le possibili coalizioni di governo

Le possibili coalizioni di governo

Le mosse politiche di un governo di centro-sinistra guidato da Olaf Scholz

L’opzione che vede alla Cancelleria i socialdemocratici, i Verdi e i liberali dell’FDP sarebbe solamente una versione più “moderata” di un governo di sinistra. Un’opzione più remota di maggioranza infatti, è quella tra SPD, Verdi e Die Linke, il partito più radicale a sinistra di queste elezioni. Questa opportunità, come dice la CNN, attiverebbe politiche economiche destinate alla redistribuzione della ricchezza e all’imposizione di nuove tasse sui patrimoni, come abbiamo già argomentato. Come è stato già detto però è una coalizione che difficilmente prenderebbe vita, viste le parole di Scholz stesso.

Nonostante la probabile maggioranza non sarà la più estrema a sinistra, la probabile coalizione guidata da Scholz si attiverà nel condurre politiche redistributive. Sicuramente più flessibili rispetto a quelle se ci fosse Die Linke al governo, ma comunque “di sinistra”. Nel programma del partito socialdemocratico infatti erano presenti sin dall’inizio punti relativi alla redistribuzione, fra cui la patrimoniale su redditi superiori a un certo ammontare e l’inserimento di un salario minimo all’ora. Sicuramente la moderazione di un governo di centro-sinistra non porterà a politiche economiche radicali, vista anche l’eventuale presenza dei liberali al Governo.

Ciò nonostante non sarà facile arrestare la spesa pubblica e l’intervento statale all’interno dell’economia. Le due grandi crisi che hanno colpito e che influenzeranno la vita di tutti noi, la pandemia e il cambiamento climatico, stanno facendo in modo che gli Stati del mondo si assumano responsabilità e indirizzino le loro economie, non lasciando solamente spazio all’iniziativa privata.

Non avendo però certezze e sicurezze sul futuro, e con la paura che una sinistra anti-imprenditoriale possa tassare le loro ricchezze, alcuni tedeschi hanno deciso di spostare i loro beni e i loro patrimoni in Svizzera, come abbiamo spiegato nel nostro articolo.

 

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