Colonia, in troppi vogliono uscire ufficialmente dalla Chiesa, ma non ci sono più appuntamenti liberi

A Colonia un numero insolitamente elevato di persone vuole abbandonare la Chiesa, ma per settimane non è stato possibile prenotare un appuntamento

Da giovedì 1 aprile, dopo settimane di blocco nelle prenotazioni, per i cittadini di Colonia è di nuovo possibile ottenere un appuntamento online per legittimare la propria uscita dalla Chiesa, sia cattolica che protestante. “Poco dopo le nove, tutti gli appuntamenti erano al completo”, ha detto un portavoce della pretura. Gli appuntamenti registrati sono stati circa 1500. Coloro che non sono riusciti a prenotarsi dovranno aspettare i nuovi slot, che usciranno a inizio maggio, poi si procederà con quelli di luglio. I cittadini che invece non vogliono aspettare così a lungo possono presentare la loro dichiarazione a un notaio, che la trasmetterà poi a chi di dovere. La tassa di dimissione è di circa 30 euro, ma chi ricorre alla figura del notaio per abbreviare i tempi va incontro a ulteriori spese.

I credenti nutrono sempre meno fiducia nella Chiesa cattolica di Colonia, anche in seguito alle accuse di abusi mosse nei confronti di alcuni sacerdoti

La Chiesa cattolica di Colonia, con a capo l’arcivescovo Rainer Maria Woelki, sta affrontando una lunga crisi di fiducia, che dura ormai da mesi. Poco tempo fa aveva fatto molto scalpore la notizia che riportava accuse di abusi sessuali su bambini da parte di sacerdoti dell’Arcidiocesi. Tra gli accusati anche l’ex cardinale di Colonia, Joachim Meisner, e l’arcivescovo di Amburgo, Stefan Heße, incolpati di violazione di dovere. Heße aveva allora offerto al Papa le sue dimissioni, ottenendo però un “time out“, probabilmente nell’attesa di ulteriori accertamenti. L’arcivescovo di Amburgo è accusato di aver agito impropriamente e di aver omesso le procedure prescritte dal diritto canonico in un totale di undici casi. Heße è stato vicario generale a Colonia dal 2012 al 2015.

Stefan Heße / © Raimond Spekking / CC BY-SA 4.0 (via Wikimedia Commons)

In Germania i credenti tedeschi pagano delle tasse ecclesiastiche annuali, ma è possibile astenersi dal pagamento se si dichiara l’uscita dalla Chiesa

In Germania le Chiese possono normalmente riscuotere tasse dai loro membri. Quella che viene comunemente chiamata Tassa sulla Chiesa, o Kirchensteuer, non è altro che una tassa ecclesiastica che ammonta al 9% del totale delle Einkommensteuer, l’imposta sulle entrate. In Baviera e nel Baden-Wuettemberg è invece pari all’8% del reddito. Dunque se un berlinese guadagna 50.000 euro all’anno, dovrà pagare circa 800 euro di tasse ecclesiastiche. Se non si è stati battezzati in Germania, si deve comunicare il proprio credo religioso durante l’Anmeldung. Nel caso in cui non si volesse più pagare la tassa ecclesiastica è necessario ricorrere al Kirchenaustritt. Bisogna cioè uscire ufficialmente dalla Chiesa, dichiarando la decisione a un’autorità statale. Si può chiedere il ritiro fissando un appuntamento e presentando una dichiarazione, muniti di passaporto o carta d’identità in corso di validità. Questa procedura è puramente burocratica, quindi non comporta l’annullamento del battesimo. Per la guida dettagliata su come smettere di pagare la Kirchensteuer clicca qui.

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Immagine di copertina: © B. HochsprungPixabay / CC0