Chi era Karlheinz Stockhausen, pioniere della musica elettronica

Ripercorriamo insieme la vita del compositore tedesco Karlheinz Stockhausen caratterizzata da genialità e scalpore

Stockhausen nacque il 22 Agosto 1928 a Kerpen, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, ed è riconosciuto dalla critica come uno dei compositori più all’avanguardia del XX secolo. I suoi contributi maggiori nel mondo della musica consistono nel suo lavoro sulla musica elettronica, sull’alea nella composizione seriale, sulla musica intuitiva e sulla spazializzazione in musica. Ha studiato presso la Hochschule für Musik Köln di Colonia e all’Università di Colonia. Può vantarsi di aver studiato con Olivier Messiaen a Parigi e con Werner Meyer-Eppler alla Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität di Bonn. Le sue teorie sulla composizione sono ancora oggi fondamentali non solo fra i compositori di musica contemporanea, ma anche nel jazz e nella musica popolare. Nella sua carriera lunga oltre sessant’anni  lavorò con moltissimi generi musicali, oltre alla musica elettronica, la sua sperimentazione comprende composizioni per carillon, strumenti solisti, musica orchestrale ed operistica. Ricevette inoltre numerosi premi per le sue composizioni, le sue registrazioni e per le vendite della sua casa di produzione. Nel 1996 è stato nominato dottore d’onore dell’Università di Berlino e nel 2001 ha ricevuto l’ufficioso premio Nobel della musica il Polar Music Prize. E’ morto il 5 Dicembre 2007.

Una carriera lunga 60 anni

Nella sua vita Stockhausen ha scritto 370 composizioni individuali. La sua musica molto spesso è stata definita “assolutamente difficile”, i suoi primi lavori si basavano sul sistema della Dodecafonia di Arnold Schönberg  ed impiegavano un modello atonale nel quale 12 toni cromatici differenti erano uniti insieme in file e applicati ad ogni elemento musicale come il tempo, il timbro, la durata e l’intensità. Una delle sue prime opere, la quale ha debuttato con Stockhausen stesso come direttore e pianista della Wolfgang Marscher Orchestra Sinfonica, è la Sonatina per violino e pianoforte. Questa composizione include diverse tecniche come il serialismo e la politonalità ed è stata presentata da Stockhausen al suo esame finale presso il Conservatorio di Colonia. Negli anni 50 la sua musica seguiva principi matematici o spaziali (da alcuni definiti anche spirituali) piuttosto che i classici principi armonici, da questo tipo di approccio nei confronti della musica nacquero composizioni che segnarono uno spartiacque come Gruppen (1957). In questo pezzo tre orchestre differenti suonano ognuna con un tempo diverso, gli strumenti sembrano generare un suono sofferente. Un altro pezzo simbolo di questo periodo della sua carriera è Kontra-Punkte (1953) in cui le parti individuali iniziano disconnesse e gradualmente si uniscono in una singola linea di pianoforte. A Stockhausen piaceva sfidare i musicisti che suonavano la sua musica e questo si può notare in Klavierstücke XI, in un singolo spartito sono appuntate 19 annotazioni musicali diverse e il pianista può decidere liberamente quale suonare. Stimmung (1968) è stata scritta dopo che Stockhausen aveva trovato l’ispirazione visitando delle antiche rovine in Messico. È stata una delle prime composizioni occidentali ad utilizzare le armoniche come strumento principale e fu una delle ispirazioni primarie per la composizione di musica “spettrale”. Helikopter-Streichquartett (1995) è una composizione che ha rotto tutti gli schemi: quattro musicisti suonano insieme mentre si trovano a bordo di quattro elicotteri separati. Infine la magnum opus di Stockhausen è Licht, un’opera lunga ben 29 ore, composta da sette opere diverse, una per ogni giorno della settimana e ognuna di essere contiene diversi richiami al numero sette. Ognuna delle opere ha anche una composizione logistica dell’orchestra diversa. Durante Domenica, ad esempio, i musicisti sono seduti dando forma alla figura di una faccia

La rivoluzione della musica elettronica

Tra tutte le opere composte da Stockhausen 140 di queste sono classificate come musica elettronica, molte di queste composizioni (soprattutto quelle composte tra gli anni ’50 e ’60) sono state fondamentali per dare forma a quella che al giorno d’oggi viene chiamata musica elettronica. È stato uno dei primi ad utilizzare tecniche come il sampling, il su0no direzionale e il mixare di musica eseguita dal vivo insieme, l’analisi complessa di suoni acuti e l’imitazione delle loro caratteristiche all’interno della musica. I suoi primi pezzi elettronici importanti Studie I Studie II (1952, 1953) consistono in un’esplorazione del suono usando pure onde sinusoidali, le quali sono occasionalmente riverberate, tagliate o invertite. Stockhausen successivamente definirà queste opere come molto grezze e limitate dalla tecnologia dell’epoca ma rimangono comunque dei pezzi fondamentali nella storia della musica poiché fu uno dei primi musicisti ad utilizzare dei suoni elettronici creati da onde sonore pure per le proprie composizioni e fu anche uno dei primi a riuscire a produrre musica da questa procedura complessa. Uno dei primi capolavori arrivò nel 1956 con Gesang der Junglinge, esso consiste in una canzone lunga 13 minuti costruita su 11 suoni elettronici fondamentali come onde sinusoidali modulate in modi diversi che interagiscono con la voce di un ragazzo mentre canta (da qui il titolo). Fu il primo pezzo a combinare suoni sintetizzati e musica concreta (basata sui suoni preesistenti, questo genere inaugurò uno dei primi modelli di manipolazione del suono per fini compositivi). Il pezzo rappresenta anche uno dei primi esperimenti musicali con gli effetti spaziali, utilizzando un nastro a cinque canali in cui ogni singolo canale veniva riprodotto da uno speaker differente; questo gli permise di esplorare la direzionalità del suono. Riprenderà questo aspetto in altri lavori successivi. Nel 1960 completò Kontakte, una delle prime composizioni in cui vengono combinate insieme musica elettronica e una performance dal vivo, utilizzando un nastro a quattro canali insieme a strumenti a percussione e un piano suonati dal vivo. Le innovazioni di questo pezzo sono numerose, ad esempio fece una meticolosa analisi spettrale dell’acustica di alcune fonti di suono (campanelle, tamburi ecc) utilizzando le loro caratteristiche per dare forma ai suoni elettronici. Il suo obiettivo era quello di imitare i suoni di alcuni strumenti a percussione tramite quelli elettronici. Il risultato non è un’imitazione perfetta, ma un doppelgänger elettronico. L’influenza del suo lavoro tocca tutti i generi musicali e ha raggiunti molti artisti diversi come Miles Davis, Brian Eno, i Pink Floyd e Frank Zappa.

L’autoproclamato mito

Kharlheinz Stockhausen non è conosciuto solamente per il suo lavoro d’avanguardia nel campo musicale, ma anche per la sua eccentricità che molto spesso lo ha portato a causare diverse polemiche con le sue dichiarazioni fuori dagli schemi. Ad esempio ha affermato che sia stato Dio stesso a farlo nascere sulla stella di Sirio e che avesse imparato tutto ciò che conosceva sulla musica dalla sua esperienza in quel luogo. Una delle uscite che gli procurò le critiche più forti dell’opinione pubblica fu l’aver definito l’attacco terroristico dell’11 Settembre come “una delle più grandi opere d’arte”. Un’infelice affermazione fatta durante una conferenza stampa in un festival musicale ad Amburgo.

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Immagine di copertina: Karlheinz Stockhausen ©Kathinka Pasveer CC 3.0 da Wikipedia