Café Exil Compilation l’album ispirato dal bar berlinese frequentato da David Bowie e Iggy Pop

Negli anni ’70 il Café Exil di Kreuzberg era uno dei punti di riferimento degli artisti che vivevano a Berlino. Un musicista ha deciso di realizzare una compilation per ricreare l’atmosfera che si respirava nel celebre locale frequentato anche da Bowie e Iggy Pop

Nel 1968 tre artisti austriaci, Michel Würthle, Oswald e Ingrid Wiener, si esibirono a Vienna in un caotico happening che gli valse un’accusa di blasfemia da parte delle autorità. Decisero quindi di scappare dall’Austria per trasferirsi nella più ‘aperta’ Berlino Ovest. Qui aprirono un ristorante, il Cafè Exil, un piccolo locale a Kreuzberg, poco distante dalla Kottbusser Straße. La scelta di aprire un ristorante era dettata dal fatto che all’epoca, a Berlino, secondo Würthle «si poteva mangiare solo currywurst e zuppa di piselli». In breve tempo il Cafè Exil diventò uno dei punti di riferimento per i numerosi artisti, tedeschi e non, che popolavano la capitale negli anni ’70 e ’80. Bob Stanley, membro del gruppo Saint Etienne, ha da poco deciso di creare una compilation, intitolata Cafe Exil: New Adventures in European Music 1972-1980, immaginando cosa potessero ascoltare i celebri clienti nelle sale del locale.

Ma chi frequentava il Café Exil?

Le sale del Café Exil, nei quasi 20 anni della sua esistenza, hanno visto passare l’elitè culturale che gravitava nella Berlino degli anni ’70 e dei primi anni ’80. L’artista svizzero Dieter Roth, famoso per aver creato opere d’arte con cibi marci, aveva realizzato la carta da parati che ricopriva i muri del locale, in cambio di cibo e bevande gratuite. L’inglese Richard Hamilton, uno dei padri fondatori della Pop-Art (ricordate il collage Just what is it that makes today’s homes so different, so appealing?), era un assiduo frequentatore del locale, dato che all’epoca collaborava con Roth. Peter O’Toole, leggendario attore inglese, indimenticabile nella sua interpretazione di Lawrence d’Arabia, al Cafè Exil pranzò spesso tra il 1974 e il 1975, mentre stava girando la pellicola Rosebud diretto da Otto Preminger. Ma sicuramente gli ospiti più celebri erano David Bowie, Iggy Pop e Brian Eno. I tre, dopo le sessioni di registrazione degli album della Trilogia Berlinese bowiana, andavano al Café Exil per rilassarsi e giocare a biliardo.

Le tracce della compilation Cafe Exil: New Adventures in European Music 1972-1980

Bob Stanley ha dichiarato che Cafe Exil: New Adventures in European Music 1972-1980 è nato immaginando i brani che «Bowie e Iggy Pop potrebbero aver ascoltato nel locale e come essi possano averli influenzati nella composizione degli album che hanno registrato a Berlino». Per questo Stanley ha inserito nella compilation svariati brani dell’epoca. Si va dallo sperimentale krautrock di artisti tedeschi come Faust (Jennifer) o Michael Rother (Feuerland) fino al progressive rock contaminato dal jazz degli inglesi Soft Machine (Seven), passando per l’art rock di Brian Eno con No One Receiving, ultima prova ‘pop’ del musicista prima di dedicarsi esclusivamente alla musica ambient. Non mancano neanche contributi dalla musica italiana con il fusion rock di Tony Esposito (L’eroe di plastica), storico percussionista napoletano o la world music tribale di Piero Umiliani, uno dei più prolifici autori di colonne sonore italiano.

I brani di Cafe Exil: New Adventures in European Music 1972-1980

Pony – Annette Peacock (dall’album I’m the One)

Tommy – Focus (dall’album The Best of Focus)

A Morning Excuse – Amon Düül II (dall’album Vive la Trance)

Octave Doctors – Steve Illage (dall’album Motivation Radio)

Jennifer – Faust (dall’album Faust IV)

Feuerland – Michael Rother (dall’album Flammende Herzen)

Eileen – Streemark (dall’album Eileen)

L’eroe di plastica – Tony Esposito (dall’album Rosso Napoletano)

No One Receiving – Brian Eno (dall’album Before and After Science)

Hüter der schwelle – Popol Vuh (dall’album Coeur de verre)

Penny Hitch – Soft Machine (dall’album Seven)

Don’t you Know – Jan Hammer Group (dall’album Melodies)

Canoe – Piero Umiliani (dall’album Africa to-Day)

Sowiesoso – Cluster (dall’album Sowiesoso)

 

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Immagine di copertina: David Bowie e Iggy Pop Screenshot da Youtube