Alla Berlinale 2021 un omaggio a Lucio Dalla nel giorno del suo compleanno

Presentato alla 71esima Berlinale il documentario di Pietro Marcello dedicato a Lucio Dalla proprio nel giorno del compleanno dell’artista, il 4 marzo

Lucio Dalla non è stato solo uno dei più innovativi e geniali cantautori italiani. Lucio Dalla era un cantastorie, un jazzista, un clown, un esploratore, un attore, un provocatore, un trasformista. In Per Lucio – nuovo documentario presentato nel corso della Berlinale 2021 nella sezione Special – il regista Pietro Marcello riesce a condensare tutte le anime che contraddistinguevano la personalità di Dalla. Per Lucio, come si evince dal titolo, non è un semplice film ‘su’ Lucio Dalla, ma è un delicato e riuscitissimo omaggio, un caleidoscopio di immagini e musica che restituisce il mondo e i personaggi cantati dall’artista i cui brani hanno accompagnato la vita di molteplici generazioni di fan. Un documentario che vale la pena di essere visto, anche se non si è fan del cantautore bolognese, fino ad ora la pellicola più poetica e riuscita della 71esima edizione della Berlinale.

Lucio Dalla - Per Lucio ©Teche Rai

Lucio Dalla – Per Lucio ©Teche Rai

Un omaggio all’irriverente mondo di Lucio Dalla

Marcello racconta l’Italia degli emarginati e dei perdenti – da sempre protagonisti delle liriche di Dalla – attraverso le canzoni dell’artista. Per chi avesse visto il precedente film del regista, Martin Eden – con una straordinaria performance di Luca Marinelli che gli è valsa la Coppa Volpi come miglior attore all’ultima Mostra del Cinema di Veneziasa come il regista campano riesca a utilizzare sapientemente i filmati d’archivio, integrandoli perfettamente nella storia narrata, senza appesantirla o rendendola ostica per lo spettatore. E anche in Per Lucio Marcello riesce a raccontare il mondo di Lucio Dalla, la sua Italia, con filmati che non vedono protagonista solo l’artista, ma sono la testimonianza visiva di ciò che l’artista bolognese aveva cantato. Il documentario è impreziosito dalle fondamentali testimonianze del manager di Dalla Umberto Righi (Tobia) e del filosofo Stefano Bonaga, amico d’infanzia di Lucio.

Dice che era un bell’uomo e veniva, veniva dal mare

Si ripercorre tutta la carriera di Dalla, dagli esordi fino alla consacrazione e al successo. Un percorso che ha visto Dalla rinunciare alla carriera da jazzista perché “dovevo pur mangiare”. Ma non è solo per questo motivo che Dalla abbandonò il jazz. Si era infatti reso conto della frattura che si era creata tra la musica che componeva e l’ ‘oggetto’ a cui era destinata, ossia il pubblico. Scegliere di produrre canzoni ‘pop’ – nell’accezione più ampia del termine, quindi ‘popolare’ – gli è servito a “trattare i problemi mediterranei e a raccontare il nostro folclore”. Il jazz, invece, si riferiva a una platea più ‘intellettuale’. Ma Dalla era un uomo del popolo, cresciuto in una Bologna rurale, popolata da personaggi felliniani, operai, prostitute, marinai, emarginati e sono proprio le loro storie che l’artista ci racconta con le canzoni e a cui Pietro Marcello offre il loro contraltare in immagini; una storia che ripercorre quella dell’Italia intera dal dopoguerra fino agli anni duemila. D’altronde, proprio come aveva dichiarato lo stesso Dalla, “una delle cose più belle è parlare con gli estranei, ascoltarli, e poi raccontare le loro storie”.

Le parole del regista Pietro Marcello a proposito della scelta di girare un documentario dedicato a Lucio Dalla

Pietro Marcello ha così descritto il percorso che lo ha portato a voler girare Per Lucio. “Da molti anni avevo in mente di raccontare la storia di Lucio Dalla. Il progetto ha preso forma nel corso degli anni. Fin da bambino ho ascoltato le sue canzoni sullo stereo di mio padre. Mi sono innamorato della sua musica, del suo mondo e dei testi che abbracciavano un’ era, entrando a far parte dell’immaginario pubblico e privato degli italiani, popolare tra i potenti e gli umili, tra gli uomini e le donne. La mia passione si è riaccesa nel corso degli anni e dopo l’ho conosciuto di persona alla presentazione a Bologna de La bocca del Lupo (documentario girato da Marcello nel 2009 n.d.r.). Anche prima della sua morte ero determinato a fare un film che raccontasse la storia dell’Italia usando le sue canzoni e gli episodi umani e artistici della sua vita. Per Lucio è quel film, il risultato di una promessa fatta tanto tempo fa”. 

 

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