Sopravvissuti all’attacco di Halle creano piattaforma per tracciare gli xenofobi tedeschi

Nuova piattaforma per monitorare gli xenofobi tedeschi. Un modo per scovare la correlazione tra attentati e ridurre il gap di inefficienza

Alcuni episodi hanno dimostrato come gli estremisti di destra utilizzino le piattaforme online per diffondere le loro follie. Il manifesto dell’estremista razzista che il 3 agosto del 2019 ha ucciso 23 persone in un centro commerciale di El Paso, in Texas, ne rappresenta un esempio. Prima della sparatoria, l’uomo aveva pubblicato sul forum 8chan una dichiarazione di propaganda nazionalista dei “bianchi”. Il commento mostrava il suo odio profondo nei confronti degli immigrati e degli ispanici. Poco tempo dopo, il ventisettenne Stephan B. aveva trasmesso in diretta sulla famosa piattaforma Twitch, il video del suo tentativo di uccidere 52 ebrei che si trovavano in una sinagoga ad Halle. Come l’estremista in Texas, anche Stephan B. aveva pubblicato una dichiarazione su un forum online pochi secondi prima di sferrare l’attacco.

Questi attacchi da parte degli estremisti di destra, apparentemente “sconnessi” tra loro, ma in realtà profondamente legati, sono estremamente diffusi. Il problema secondo Talya Feldman, una delle persone presenti nella sinagoga di Halle durante l’attacco, è che la polizia non è in grado di accertarsi su queste connessioni. Infatti, i governi danno per scontato che siano attacchi terroristici isolati. In questo modo non si riescono ad evitare. Per risolvere questo gap di inefficienza è nata una specifica piattaforma online. Grazie ad essa è possibile rintracciare gli xenofobi tedeschi prima che mettano in atto un attacco terroristico. Il progetto è stato sviluppato da Feldman e altri sopravvissuti di Halle con il supporto dell’organizzazione anti-razzismo NSU Watch.

La nuova piattaforma anti-terrorismo

Questa piattaforma web interattiva è stata sviluppata con la tecnologia timemap open source di Forensic Architecture. È finalizzata al riconoscimento di possibili attacchi terroristici prima del loro avvenimento. Gli utenti possono controllare su una “mappa temporale” la programmazione di un attacco terroristico da una parte del mondo mentre se ne sta verificando uno in un’altra. La piattaforma include una serie di riferimenti molto dettagliati. Vi sono collegamenti alle dichiarazioni dei testimoni e video di sorveglianza in 3D. Inoltre viene presentata una panoramica in merito alla radicalizzazione online e all’ascesa dell’estremismo di destra a livello locale e globale.

Questo progetto risponde alla percezione di Feldman – e di tante altre vittime di razzismo – che la polizia tedesca non sia in grado di cogliere i collegamenti tra attacchi terroristici. In realtà Feldman si spinge oltre. Secondo lei le autorità non sono minimamente interessate ad indagare sul contesto globale in cui questi attacchi terroristici vengono programmati e messi in atto.

Attraverso l’applicazione ideata da questi ragazzi, gli utenti riescono a identificare gli atti di terrorismo del XXI secolo che sono strettamente correlati tra loro da un’ideologia di estrema destra che si diffonde tramite la rete.

Come funziona il collegamento web tra gli estremisti

I terroristi utilizzano lo strumento dell’auto-promozione online per cercare di raggiungere un pubblico vasto. Vengono pubblicati selfie con armi e meme o simboli comuni. Inoltre, prima di sferrare l’attacco pubblicano una dichiarazione piena d’odio razziale. Pubblicano anche i loro piani strategici e gli obiettivi finali della strage. Il tutto in attesa di compierla, per ricevere una valutazione da parte degli altri utenti in rete in merito al loro successo o fallimento.
Feldman ha dichiarato che l’attività di propaganda si basa sull’attività di copia e incolla. Si scatta una foto e la si inizia a pubblicare di continuo. Questo è ciò che lei e gli altri ricercatori hanno avuto modo di notare.

Durante il processo di Stephan B. questa pratica è diventata subito chiara. Il terrorista ha detto al giudice che la creazione della diretta su Twitch ha rappresentato il punto chiave della sua offensiva. Un modo per incoraggiare gli altri, così come lui era stato incoraggiato dagli attentati di Christchurch (marzo 2019). Inoltre, ha anche dichiarato di aver scelto questa piattaforma piuttosto che Facebook perché il terrorista di Christchurch aveva lanciato un avvertimento: Facebook oscura la diretta quasi immediatamente.

I due ideatori dell’attacco in Texas e in Germania non si conoscevano e non ci sono prove che siano mai entrati in contatto direttamente. Però i due condividevano lo stesso credo razzista e frequentavano gli stessi forum online. In questi forum vengono diffusi odio e rabbia, sentimenti di razzismo e misoginia.
I due xenofobi avevano inoltre dichiarato pubblicamente la loro ammirazione per l’attacco alle due sinagoghe di Christchurch dove avevano perso la vita 51 persone. L’autore dell’attacco aveva a sua volta preso spunto da Andres Breivik. Si tratta del neonazista di origini norvegesi che nel 2011 uccise 77 persone.

Il gap di inefficienza esiste davvero

Il disinteresse della polizia è evidente se si considera che le autorità «non hanno visto alcun collegamento con Christchurch», afferma Feldman. Questo dimostra che non abbiano mai indagato sul fenomeno della radicalizzazione online o sull’utilizzo della piattaforma Twitch per scopi deplorevoli.

Le sue dichiarazioni hanno una base fondata. Essendo co-querelante, ha avuto accesso a tutto il materiale investigativo e ha assistito alla testimonianza degli agenti di polizia. Ha potuto notare, con molto rammarico, che la polizia non ha considerato minimamente né Twitch né gli altri canali che hanno pubblicato la diretta (come Telegram). «Prendere parte a questo processo mi ha fatto arrabbiare e mi ha spaventata», ha dichiarato Feldman.

L’inefficienza del sistema si può riscontrare nella notizia rivelata dal canale televisivo tedesco ZDF. La tv tedesca ha dichiarato che la polizia ha impiegato più di una settimana (a partire dal giorno della sparatoria) per informarsi sulla piattaforma utilizzata da Stephan B. per la diffusione del video. Così, gli agenti non hanno avuto modo di recuperare gli indirizzi IP degli utenti che avevano guardato il video, poiché non erano più presenti nei server. Quando sono stati interrogati in tribunale, molti agenti hanno dichiarato che non era loro compito indagare sui precedenti dell’attacco terroristico. La scusa era la presenza di una prova che conclamava il crimine, quindi non c’era bisogno di scavare più a lungo.

L’inefficienza è un dato di fatto. In una fase come quella che stiamo vivendo, questo è molto preoccupante. Il Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti (DHS) e l’agenzia di intelligence interna tedesca (Verfassungsschutz) etichettano l’estremismo di destra come la più grande minaccia terroristica interna.

L’attacco alla sinagoga di Halle ed altri attentati correlati

L’attacco di Halle del 9 ottobre 2019 è considerato come la peggiore atrocità antisemita che si è verificata in Germania dai tempi della Shoah. Stephan B. programmò l’attentato nella sinagoga dove 52 fedeli stavano celebrando lo Yom Kippur. Fortunatamente l’attentato fallì, a causa della scarsa qualità delle sue armi homemade e del fatto che la porta del cortile della sinagoga era chiusa. Tuttavia, il terrorista in preda alla frustrazione uccise due persone non ebraiche: un passante di 40 anni e un pittore ventenne che si trovava in un negozio di kebab per la pausa pranzo.

Nei due mesi tra la sparatoria nel centro commerciale texano e l’attacco di Halle, ci sono stati altri due attentati da parte di due giovani estremisti in Ohio e in Norvegia. In Ohio il terrorista ha sparato sulla folla uccidendo nove persone tra le quali anche sua sorella.

In Germania recentemente si è assistito ad una nuova dolorosa atrocità estremista. A febbraio un terrorista ha messo in atto un attacco terroristico di natura razzista ad Hanau, prima di togliersi la vita. Le sparatorie sono avvenute vicino a due shisha bar. Hanno perso la vita 10 persone. Le motivazioni dell’autore sono legate alla volontà di “ripulire la Germania”, come si evince dal suo manifesto. La Cancelliera Angela Merkel ha etichettato questo attentato come “crimine razzista“.

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Immagine di copertina: sinagoga di Halle da wikimedia