Paul Robeson, l’afro-americano che conquistò la DDR parlando di diritti umani

Paul Robeson, l’afro-americano messo nelle liste nere dagli Stati Uniti ma amato nella DDR

Paul Robeson è un cantante e attore con una storia molto particolare. Ostricizzato dagli Stati Uniti per le sue simpatie comuniste, l’artista afro-americano diventa ambasciatore della lotta al razzismo e per la cooperazione internazionale nei Paesi sovietici. Particolarmente amato nella DDR, Robeson fa più volte visita a Berlino Est. Qui riceve un dottorato ad honorem alla Humboldt, diventa membro dell’accademia delle arti e gli viene anche intitolato il coro giovanile di Friedichshain. La sua vita racconta, quindi, un pezzo di Guerra Fredda a noi inusuale. Una storia in cui la Cortina di ferro sembra assumere un significato differente.

Paul Robeson, il cantante afro americano a cui è stato dedicato un coro a Berlino

Paul Robeson è stato prima di tutto un grande cantante. Già nei primi anni ’20 l’artista afro-americano è conosciuto negli Stati Uniti per la sua musica leggera. Il suo segno distintivo è sicuramente il suo timbro di voce molto speciale, alquanto tenebroso da quanto risulta profondo all’ascolto. A Berlino Est ne erano così innamorati da dedicargli  il coro giovanile di Friedichsain nel 1963. Tuttora in vita dopo 50anni, il coro è ora composto da circa 60 cantanti di età mista. Il loro repertorio è spiritual, blues e gospel. Tutti generi appartenenti alla cultura afro-americana del tempo e che vogliono ricordare al meglio Paul Robeson.

Paul Robeson,tra amore per l’Europa e lotte per i diritti civili

L’impegno politico di Paul Robeson coincide con il suo primo viaggio in Europa negli anni ’20. Le sue simpatie comuniste e la sua lotta per i diritti civili faranno da questo momento in poi di lui una figura non desiderata dagli Stati Uniti durante il periodo del maccartismo. Indagato fin dal suo ritorno nel 1939, è costretto a presentarsi davanti alla House Un-American Activities Committee (HUAC) nel 1956. In quest’ultimo caso il suo rifiuto di dichiararsi non comunista tramite deposizione giurata gli costa la revoca del passaporto per 8 anni. Dopo due anni e una campagna internazionale a suo favore, il divieto di lasciare gli Stati Uniti viene revocato. Ma le sue idee politiche gli costeranno molto di più che un divieto di viaggiare oltre i propri confini nazionali. Paul Robeson subirà molte ripercussioni sulla propria carriera e vita privata. Molte di queste di matrice razziale ancor prima che politica.

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Immagine di copertina: Screenshot da Youtube