Molti giovani statunitensi pensano che l’Olocausto sia accaduto per colpa degli ebrei

I giovani americani non sanno ancora abbastanza sull’Olocausto

Gli ebrei sarebbero i veri responsabili dell’olocausto. Questo è il pensiero di alcuni giovani americani di età compresa tra i 18 e i 39 anni. I ragazzi hanno risposto alle domande del sondaggio US Millennial Holocaust Knowledge and Awareness Survey ideato dalla Claims Conference, organizzazione impegnata a ottenere i risarcimenti agli ebrei deportati dal Governo tedesco. Il quadro che ne è uscito è desolante. Secondo quanto riportato dalla Deutsche Welle, l’11% degli intervistati pensano che sia stati gli ebrei i responsabili dell’Olocausto. Quasi la metà è incapace di nominare almeno uno dei 40.000 ghetti o campi di concentramento europei. Altrettanti non hanno alcuna idea di cosa sia Auschwitz-Birkenau. Sono questi i preoccupanti dati della scarsa conoscenza in materia tra giovani adulti statunitensi.

Per il sondaggio sono state realizzate più di 200 interviste in ogni Stato americano

Le informazioni ricavate sono molto preoccupanti. Due terzi degli intervistati non conosce il numero preciso delle vittime. Per il 36% non sarebbero più di 2 milioni. Ultimo per consapevolezza l’Arkansas con appena il 17% degli intervistati in linea con i criteri minimi di conoscenza. Il nome di almeno un campo di concentramento, il totale delle vittime e definizione generale dell’Olocausto tra i requisiti di conoscenza minimi richiesti. Al primo posto, invece, precisa la Deutsche Welle, si trova lo Stato del Wisconsin.

Interessanti anche i dati su opinioni e riflessioni personali. Per quasi i due terzi in futuro ci potrebbero essere eventi simili. Più della metà ha esperienza con post di rifiuto o distorsione sul tema Olocausto. Un terzo, invece, testimonia la circolazione di simboli nazisti sui social network.

Un panorama impressionante e triste allo stesso tempo. Questa l’opinione di Gideon Taylor, presidente della Claims. Risultati che evidenziano la necessità di intervenire in rispetto di quei sopravvissuti e per le loro storie ancora da raccontare. Lo studio, prosegue Taylor, è un campanello d’allarme ma indica anche la strada che Governi e istituzioni competenti devono percorrere. Ma per Greg Schneider, vice presidente presso la conferenza c’è dell’altro. Millenials e appartenenti alla Generazione Z sono testimoni da anni di negazionismo o derive ideologiche neonaziste, soprattutto attraverso il web. A questo si unisce una scarsissima conoscenza di quel preciso periodo storico. Governi e istituzioni devono quindi impedire la circolazione di determinate ideologie in rete e implementare l’insegnamento nelle scuole dell’Olocausto.

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E i giovani europei quanto ne sanno sull’Olocausto? Conoscenza e consapevolezza in Europa

A riassumere l’altra faccia della medaglia ci aveva pensato la CNN nel 2018. Anche il colosso televisivo statunitense, scrive il Die Zeit, aveva condotto un simile studio in collaborazione con l’istituto di ricerca  ComRes. Le statistiche non mentono: nemmeno gli europei se la cavano più di tanto in materia Olocausto. Germania, Austria, Gran Bretagna, Francia,Ungheria e Svezia tra i paesi oggetto di indagine. Più di 7000 gli intervistati in una fascia d’età compresa tra 18 e 34 anni. Più di 1000 i giovani tedeschi coinvolti.

Ma veniamo ai numeri. Mentre il 40% sa poco o nulla a proposito dell’Olocausto, sono appena un terzo (33% circa) coloro che possiedono conoscenze appena sufficienti a riguardo. Un giovane su 20, inoltre, dichiara di non sapere dei massacri perpetrati dai nazionalsocialisti contro gli ebrei.

Controverse anche le opinioni emerse su Israele. Più della metà, 54% circa, ritiene giusto che esista lo stato d’Israele. Un terzo, invece, indica l’antisemitismo come causa principale delle critiche allo Stato d’Israele. Altrettanti, infine, sono convinti che Israele sfrutti  l’Olocausto per fuorviare le proprie responsabilità. Numerosi gli europei convinti che l’antisemitismo sia un problema in costante crescita. Per il 40% le comunità ebraiche residenti in Europa sono ancora vittime di violenza e discriminazioni.

Persistenti, infine, anche  i pregiudizi. Un quarto degli intervistati è convinto che gli ebrei abbiano una forte influenza sull’economia e sul mondo finanziario. Per un europeo su cinque, infine, sarebbero soprattutto gli ebrei a condizionare politica e media. Bisogna, dunque, agire immediatamente per combattere la piaga dell’antisemitismo. Rafforzare la memoria della Shoah e promuovere una generale cultura sul tema è, secondo Klein, il mezzo per questi obiettivi.

Forti preoccupazioni giungono anche dal sito della memoria Yad Vashem di Gerusalemme. Dopo tanti anni dall’atroce evento, questi studi confermano come nel mondo ci sia ancora così scarsa consapevolezza sul tema Olocausto.

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