La Norvegia accoglie 600 richiedenti asilo per “mandare un forte messaggio”

La Norvegia accoglie 600 richiedenti asilo, una decisione che sta facendo il giro del mondo

La Norvegia accoglierà 600 rifugiati e richiedenti asilo africani per mandare un forte messaggio di umanità. Gli sfollati fanno parte di un gruppo di 800 evacuati in Ruanda da un centro di detenzione in Libia. Il ministro della giustizia norvegese Jøran Kallmyr ha affermato che il piano di reinsediamento dimostra il loro “aiuto organizzato” a coloro che hanno bisogno di protezione. Il gruppo fa parte delle prestabilite 3.000 persone per il 2020. Ma esclusivamente provenienti dai campi di accoglienza dell’alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati.

Sfollati accolti nel campo di transito in Ruanda

Risale allo scorso 2019 l’accordo con l’African Union (AU) e il commissariato delle Nazioni Unite (UNHCR) per reinsediare le persone detenute in Libia mentre cercavano di raggiungere l’Europa. Il ministro degli esteri del Ruanda, Vincent Biruta, ha dichiarato in una conferenza stampa a Kigali mercoledì, che la nazione ospita più di 300 rifugiati e richiedenti asilo. Molti rifugiati del campo di Gashora a sud di Kigali, provengono dalla Somalia, dal Sudan e dall’Eritrea. Il meccanismo di transito di emergenza (ETM) in Ruanda offre un percorso sicuro per rifugiati, richiedenti asilo e altre persone bisognose di protezione che sono attualmente intrappolate in Libia o che affrontano gravi rischi di protezione. Biruta ha affermato che i paesi che hanno cercato di intervenire sulla situazione sono la Norvegia e la Svezia. La Svezia ha già accolto sette rifugiati dal Ruanda.

La Norvegia da prendere come esempio

L’iniziativa di Oslo è finalizzata ad un’apertura verso corridoi umanitari che offrono una speranza ai migranti. In alternativa a quella dei viaggi della speranza attraverso il Mediterraneo. Nonostante il numero sia esiguo, il numero di migranti che risiedono e lavorano in Libia varia tra i 600.000 e gli 800.000. Le condizioni di guerra e scarso rispetto dei diritti umano fanno oscillare il numero dei potenziali migranti pronti ad affidarsi ai trafficanti. Questa variabile deve tenere conto anche della non volontarietà da parte di alcuni migranti di attraversare il Mediterraneo rischiando la propria vita.

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