La Germania ha timore di un aumento delle violenze domestiche

Con le famiglie confinate in casa per frenare la diffusione del Coronavirus, cresce anche in Germania il timore dell’aumento degli atti di violenza domestica

L’aumento dei contagi da Coronavirus in Germania ha portato il governo tedesco ad adottare una serie di misure per contrastare la diffusione del COVID-19, consigliando nel frattempo alle famiglie di rimanere a casa. Tuttavia, in diverse città europee, le associazioni di supporto alle vittime di violenza domestica hanno già lanciato l’allarme: «Per molte persone, la loro casa non è un luogo sicuro», ha dichiarato l’Associazione federale tedesca dei centri di assistenza per stupro e dei centri di consulenza per le donne (bff). «Lo stress causato dall’isolamento sociale sta esacerbando le tensioni e aumentando il rischio di violenza domestica e sessuale contro donne e bambini» si sottolinea. Il rischio di violenza non si limita infatti alle case dove la violenza era già un problema. Oltre allo stress causato dal rimanere chiusi nella propria abitazione, crescono anche i timori legati all’insicurezza del posto di lavoro e alle difficoltà economiche da Coronavirus. Aumentano così le probabilità di conflitti nel nucleo famigliare. Per il timore del diffondersi del virus, anche le visite personali delle reti di sostegno e dei servizi sociali si stanno riducendo. «In base alle misure attualmente in vigore in Germania, il partner violento ha meno probabilità di lasciare l’appartamento, rendendo quasi impossibile per le vittime raggiungere e chiamare i centri di consulenza», ha dichiarato Katja Grieger della bff all’emittente tedesca DW. «Per questo motivo chiediamo ai vicini di casa di essere più consapevoli dei possibili casi di violenza domestica», aggiunge Grieger. «Se sentite urla o grida forti negli appartamenti vicini, chiamate la polizia».

Il sostegno della politica alle vittime di violenza durante l’emergenza COVID-19

In Cina, che sta lentamente uscendo da settimane di isolamento totale, l’Organizzazione per i diritti delle donne Weiping ha denunciato che il numero di casi di abuso domestico è stato tre volte superiore nelle settimane di quarantena. Nel complesso, i centri di assistenza hanno inoltre notato un calo delle richieste di aiuto. Dato non necessariamente interpretabile come un buon segno. «Per i bambini, i giovani e le donne vittime di violenze domestiche – mentali o fisiche – la situazione attuale significa “essere costantemente disponibili” per gli abusi da parte dell’autore», sottolinea l’Associazione federale tedesca bff. In Germania, il Ministero tedesco per la famiglia, gli anziani, le donne e i giovani (BMFSFJ), Franziska Giffey, ha invitato i comuni a organizzare, se necessario, strutture di accoglienza alternative. Nel frattempo, in Austria si offrono posti nei rifugi per vittime di violenza o ai familiari violenti delle famiglie in quarantena. In Italia, dove le misure di isolamento sono più severe, le vittime di violenza sono esonerate da alcune regole. Tra queste l’obbligo di portare con sé un documento che giustifichi il motivo per cui lasciano la loro casa, nel caso avessero bisogno di visitare un centro di accoglienza.

L’autoisolamento è comunque una misura necessaria per limitare la diffusione del Coronavirus

«La decisione di chiudere scuole, club sportivi e centri giovanili è importante per frenare la diffusione del Coronavirus ed evitare che gli ospedali siano invasi», riconosce Rainer Rettinger, a capo di un’associazione tedesca per la protezione dell’infanzia. La vera sfida consiste nel mantenere le corrette misure di isolamento continuando però a supportare chi, nelle mura di casa, non trova un ambiente sicuro. I governi, che versano miliardi nelle loro economie e nei servizi sanitari, non dovrebbero «perdere di vista l’importanza dell’uguaglianza e dei diritti umani fondamentali», ha sottolineato recentemente Beatrice Fresko-Rolfo, relatrice generale sulla violenza contro le donne per l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

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Immagine di copertina: © CC0 – Pixabay