Il 52,7 % dei recenti aiuti stanziati dall’Europa sono tedeschi. Segue l’Italia

L’Unione Europea ha erogato solo il 12% degli aiuti alle imprese nella prima odata dei contagi. Tutti i numeri.

L’Unione Europea ha messo in campo tutte le munizioni necessarie per contenere la crisi economica che la seconda ondata di Coronavirus ha portato con sé. Nella prima fase, da marzo a giugno, i vari governi hanno utilizzato 346 milioni di euro solo per gli aiuti alle imprese; il 12% di questi fondi è stato necessario alla protezione del loro sistema produttivo. Stando a quanto riporta El Pais, il paese che ha compiuto gli sforzi maggiori in tal senso è stata proprio la Spagna: il 5,3% del PIL iberico è servito a dare soprattutto garanzie agli imprenditori. Quindi, ecco arrivare la Francia con il 4,7%, seguono Germania (2,8%) e Italia (1,6%). La Germania è il paese che ha messo sul tavolo il maggior numero di misure di sostegno alle imprese. In particolare, il 52,7% degli aiuti di Stato sono stati approvati dalla Commissione proveniente da Berlino; il 15,2% dall’Italia, il 14,1% dalla Francia e appena il 5% dalla Spagna. La Commissione ha chiesto ai paesi quanto denaro avessero erogato dell’importo totale fino a giugno: hanno risposto 24 paesi su 27.

L’incontro

C’è tanta attesa per l’incontro tra i vari ministri del Tesoro di tutta la zona Euro; durante il meeting della prossima settimana, le parti faranno il punto e proveranno a scongiurare pesanti conseguenze in una situazione decisamente complessa. Le previsioni sono cupe, inutile girarci intorno. Da Bruxelles, fonti diplomatiche parlano di “una nuova fase”: «Recentemente pensavamo di essere nella fase di gestione, pensavamo che ci fosse una via d’uscita. Ora vediamo un nuovo momento di difficoltà e dobbiamo provare ad affrontare la situazione». Ci vorranno mesi per ottenere gli aiuti. E sarà una situazione, questa, che proverà a protrarsi fino al 2021. Il presidente dell’Eurogruppo, Donohe, ha invitato i paesi a continuare a fornire una rete di sicurezza per le proprie aziende. Ma fino a che punto si potrà arrivare? Quanto ancora si potrà tenere ferma l’Europa? Domande legittime, specialmente per paesi che superano già il 100% del proprio Prodotto Interno. Oltre alla Spagna già citata, ci sono Italia, Grecia e Portogallo.

I dati della Commissione

Il vice Presidente esecutivo della Commissione europea, Margrethe Vestager, ha evidenziato il divario tra gli importi autorizzati e quelli erogati: «Ci possono essere tante ragioni, le aziende potrebbero aver chiesto meno del previsto, l’esecuzione di quei piani potrebbe essere stata più lenta». Proprio a Berlino, Vestager ha tenuto una conferenza think tank, nella quale ha avanzato inoltre la possibilità che le aziende abbiano optato per misure più generali. Esempi: lasciare in sospeso i posti di lavoro – dunque la cassa integrazione -, così da evitare licenziamenti più avanti. Andando dentro i numeri: la Francia ha già distribuito 144 milioni di euro per aiuti alle imprese, ossia il 33% del totale. La Germania è ferma a 96 milioni (28%), poi la Spagna con 69 milioni di euro (20%) e l’Italia ferma a 27,680 milioni di euro (8%). Ancora da Vestager: «I dati preliminari indicano che le differenze reali tra gli aiuti spesi dai paesi più grandi potrebbero non essere così importanti come inizialmente annunciato».

 

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