Coronavirus a Berlino, primo caso. È un giovane residente a Mitte

Il COVID-19 arriva anche nella capitale tedesca: il primo caso di Coronavirus riguarda un giovane nei giorni scorsi recatosi nel Nord Reno – Westfalia

Il Coronavirus è arrivato ufficialmente anche a Berlino. Ieri sera, domenica primo marzo, è arrivato l’annuncio condiviso da parte del Dipartimento del Senato per la salute, l’assistenza infermieristica e le pari opportunità. La persona contagiata è al momento isolata e curata nell’ospedale Charité della capitale. Con il caso di Berlino gli stati federali tedeschi in cui è ufficialmente presente il Coronavirus sono 10 su 16, mentre il totale dei casi è di ben 130.

Coronavirus a Berlino, le precauzioni prese dalla città

L’Assessore alla Salute Dilek Kalayci ha dichiarato stamattina all’emittente radiofonica RBB che la persona infetta è un giovane residente nel quartiere Mitte recatosi al pronto soccorso dell’ospedale Charité domenica sera. Le condizioni dell’uomo sono stabili. Nei giorni precedenti aveva visitato i suoi genitori nel Nord Reno – Westfalia, una delle regioni con il maggior numero al momento di infetti. Il giovane avrebbe avuto una decina di contatti dal suo ritorno, tutti ora in quarantena così come  il personale del pronto soccorso che lo ha visitato. Da allora è stato chiuso il pronto soccorso dell’ospedale Charité.

Cosa fare in caso di sospetto di infezione se ci si trova a Berlino: non andare al pronto soccorso, ma chiamare

Le persone che pensano di essere state colpite possono contattare il medico di famiglia o il servizio di emergenza della Krankenkasse (116117 in tutta la Germania) per chiarire la situazione. Recarsi al pronto soccorsi significa rischiare che tutto l’ospedale poi debba essere messo in quarantena. Cosa succede alle persone infette? La procedura adottata a Berlino è la seguente. Se un paziente con problemi respiratori che è stato in precedenza nell’area a rischio in Cina o che ha avuto contatti con una persona infetta entra in uno studio medico, viene isolato in una stanza separata. Gli viene somministrato un respiratore e, se appartiene al gruppo a rischio, viene sottoposto a test sia per l’influenza che per il Coronavirus. La valutazione del test richiede quasi cinque ore dopo che il campione è arrivato in laboratorio tramite corriere. Finché non è chiaro se una persona classificata come caso sospetto sia portatrice del virus, l’Istituto Robert Koch (RKI) raccomanda l’isolamento in ospedale. L’interessato viene quindi sistemato in una camera singola e il personale ospedaliero deve indossare indumenti protettivi. Se il risultato del test è positivo, la persona rimane in isolamento finché non si riprende. Inoltre, le persone con cui il paziente infetto ha avuto contatti devono essere osservate per 14 giorni.

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