Berlino, aperto help desk per reclamare opere d’arte trafugate dai nazisti

Aperto a Berlino l’help desk specializzato nel recupero di opere d’arte e beni culturali trafugati dai nazisti

La German Lost Art Foundation, organizzazione soprintendente al sequestro illegale di beni culturali durante il regime nazista, ha  aperto l’help desk specializzato al recupero di opere d’arte trafugate. L’ufficio godrà dei finanziamenti del Ministero della Cultura tedesco e la direttrice, da gennaio 2020, sarà la storica dell’arte Susanne Meyer-Abich. «Molti potenziali casi di restituzione sono estremamente complessi», ha dichiarato Monika Grütters, Ministro della cultura in carica. «Coloro che hanno sperimentato sofferenze inimmaginabili per mano dei tedeschi […] non dovrebbero affrontare ostacoli burocratici ma ricevere assistenza», ha successivamento aggiunto. Dalla sua istituzione nel 2015, la German Lost Art Foundation vigilia sulla provenienza delle opere d’arte e dei manufatti nelle collezioni museali della nazione.

Le accuse contro l’operato delle autorità tedesche

Il governo tedesco ha spesso dovuto affrontare critiche per inefficienza nel processo di restituzione dell’opere d’arte trafugate dai nazisti. Il più delle volte le lamentele riguardavano gli ostacoli istituzionali e burocratici che i legittimi pretendenti avrebbero dovuto affrontare. Ronald S. Lauder, collezionista d’arte ebreo miliardario e leader del World Jewish Congress, è tra i maggiori contestatori dell’operato tedesco in quest’ambito. «I musei e le istituzioni culturali tedesche stanno bloccando l’identificazione e la restituzione delle opere d’arte saccheggiate dai nazisti», ha affermato nel 2018.  «Troppo spesso, i responsabili in Germania si nascondono dietro la burocrazia», ha successivamente aggiunto. L’istituzione dell’help desk apposito a Berlino servirà dunque a semplificare una questione che a lungo è stata opaca.

L’accordo di Washington e i numeri delle opere trafugate

Quasi 600mila opere d’arte sarebbero state sottratte a privati, musei, chiese e gallerie; circa 100mila, tuttavia, non sono ancora state ritrovate. Dopo la conclusione della guerra, non si è mai attivata una chiara politica di recupero di beni culturali confiscati illegalmente. Il primo importante passo in avanti è stata la Conferenza di Washington del 1998, dopo quasi 50 anni dalla fine del conflitto. In quell’occasione i 44 paesi firmatari elencarono una serie di principi non vincolanti legalmente, al fine di stilare le linee guida del processo delle opere d’arte.

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Immagine di copertina: screenshot da Youtube