Nonostante il Covid, a Berlino è stata inaugurata una mostra su Hannah Arendt

A Berlino, oggi, ha aperto al Museo di storia tedesca la mostra su Hannah Arendt

Da oggi è possibile visitare la mostra temporanea dedicata ad Hannah Arendt presso il Museo di storia tedesca di Berlino (Deutsches Historisches Museum). I visitatori devono indossare la mascherina e mantenere una distanza di 1,5 metri tra loro. Sul pavimento ci sono dei marcatori che invitano a rispettare le distanze. Inoltre le sale sono state attrezzate con distributori di salviette disinfettanti. Per ora le sale permanenti rimangono chiuse al pubblico.

I contenuti della mostra

La mostra, intitolata “Hannah Arendt e il ventesimo secolo” (“Hannah Arendt und das 20. Jahrhundert”), permette di conoscere una visione soggettiva del ‘900. Infatti, la bibliografia e le opere della donna riflettono alcuni aspetti storici che hanno caratterizzato il ventesimo secolo, come il totalitarismo, l’ antisemitismo e la situazione dei rifugiati. Emergono inoltre altre questioni come il processo Eichmann, il sionismo, il sistema politico e la segregazione razziale negli USA, le proteste studentesche e il femminismo. Su tutti questi temi la Arendt ha espresso opinioni e giudizi decisi, che ancora oggi sono pieni di forza esplosiva. In vista della crescente pluralizzazione dei nostri mondi di vita, del cambiamento accelerato dei valori e della necessità di soluzioni populiste in risposta a ciò, l’esposizione si concentra sullo sviluppo del potere di giudizio.

Chi era Hannah Arendt

Hannah Arendt nasce nel 1906 ad Hannover e cresce in una casa di genitori ebrei socialdemocratici, mentre muore nel 1975 a New York. Ha studiato filosofia, teologia e filologia classica e ha scritto opere importanti di filosofia politica. In uno dei suoi libri, “La storia della vita di un’ebrea tedesca del periodo romantico”,  ha cercato per la prima volta di cogliere l’esistenza ebraica in modo filosofico. Nella sua opera principale “Origins of Totalitarianism” (1955), collega le condizioni di origine del totalitarismo degli Stati nazionali nel XIX secolo con l’emergere dell’antisemitismo. Con il suo concetto di totalitarismo esamina anche l’uguaglianza strutturale del fascismo e dello stalinismo. Questo lavoro la consacra come un’importante teorica di scienze sociali e politiche.

 

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Immagine di copertina: © deutsches historisches museum