Orologio, reginasphoto, CC0

L’orologio universale di Alexanderplatz, come e perché è diventato simbolo di Berlino da più di 50 anni

50 anni dell’Urania Weltzeituhr, l’orologio più famoso di Berlino

L’Urania Weltzeituhr è uno dei simboli più famosi della capitale tedesca, nonché icona della capitale tedesca insieme alla Torre della Televisione. Non ha bisogno di grandi presentazioni; situato nel cuore di Berlino, ad Alexanderplatz, è ancora oggi popolare luogo d’incontro sia per i berlinesi che per i turisti. Sormontato da una rappresentazione del sistema solare e composto da 24 facce indicanti i 24 fusi orari, il Weltzeituhr indica l’orario in tempo reale di tutto il pianeta. L’orologio universale, installato nel 1969, compie quest’anno ben 50 anni.

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La costruzione del Weltzeituhr durante gli anni della DDR

L’orologio fu inaugurato in occasione del ventesimo anniversario della DDR. L’idea nacque nel 1968 quando, durante i lavori di ristrutturazione di Alexanderplatz, venne demolita la colonna Urania, da cui proviene il nome all’orologio. Il Muro divideva da soli otto anni la capitale tedesca, ma i cittadini vivevano già in un clima di totale restrizione. Perché mai, allora, le autorità della DDR hanno ordinato la costruzione di un simbolo di apertura ad Alexanderplatz? «Soprattutto nell’Ovest, molti hanno trovato cinico il fatto di collocare un orologio mondiale nel punto centrale di Berlino Est», parole di Erich John, inventore del leggendario orologio. All’epoca, John era professore di design industriale alla Kunsthochschule Weißensee. «La mia idea era inizialmente una provocazione. Era un atto di protesta alla costruzione del Muro e una richiesta di cosmopolitismo». Lui stesso, dunque, non si aspettava che gli fossero concessi i fondi per mandare avanti il progetto e che dovesse realizzarlo in soli nove mesi.

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Una start-up di Berlino ha acquistato i diritti pubblicitari dell’orologio

Erich John ha spiegato perché solo ora, 49 anni dopo aver consegnato il suo orologio all’allora sindaco di Berlino Est, ha deciso di vendere i diritti alla società berlinese “Weltzeituhr”. «Sto invecchiando e voglio che la cosa rimanga in buone mani», ha specificato il designer. «Ancora oggi l’orologio mondiale è un simbolo di cosmopolitismo, diversità e pace», ha affermato Carsten Kollmeier, capo della società in questione e responsabile del Museo Dalí. Kollmeier ha deciso di commercializzare la forma dell’amato orologio, facendone un’immagine per souvenir. Parte del ricavato, inoltre, sarà destinato all’organizzazione di eventi dedicati all’orologio, soprattutto in occasione del suo anniversario. Probabilmente rimarrà per sempre un mistero perché l’orologio, nonostante la totale mancanza di libertà di viaggiare durante gli anni della DDR, sia stato installato proprio nel cuore di Berlino Est. Di sicuro il Weltzeituhr è e continuerà ad essere per tutti un punto di riferimento essenziale nella capitale tedesca.

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Immagine di copertina: Orologio, reginasphoto, CC0