Operai in strada ©pixabay CC0https://pixabay.com/it/lavoratori-operai-stradali-sito-1210670/

In Germania il tasso di disoccupazione non è mai stato così basso

I tedeschi si attestano ai primi posti tra i paesi dell’UE per quanto riguarda l’occupazione

Nei bilanci di fine anno non poteva mancare l’analisi del tasso di disoccupazione. L’Agenzia Federale per il lavoro ha diffuso da pochi giorni i dati riguardanti la situazione del 2018 nel mercato del lavoro in Germania; l’analisi delle statistiche ha rivelato una situazione più che rosea per i cittadini tedeschi. Nel 2018, infatti, i disoccupati sono calati al 5,2% (nel 2017 era al 5,7%) rispetto all’intera popolazione, un tasso che è il più basso dai tempi della riunificazione della Germania nel 1991.

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I dati

Nello specifico, secondo i dati dell’Agenzia per il lavoro, gli inoccupati del 2018 sono 2,34 milioni, 193.000 in meno rispetto al 2017. Tra i mesi di novembre e dicembre c’è stato, però, un aumento di 23.000 disoccupati, questa cifra è stata spiegato dall’Agenzia con il fatto che molte industrie lasciano a casa i propri dipendenti nei mesi più freddi dell’anno. Se si escludono queste chiusure stagionali, negli ultimi due mesi dell’anno, i disoccupati che sono rientrati nel mondo del lavoro sono stati 14.000 a fronte delle previsioni degli analisti che ne avevano ipotizzati solo 12.000. Detlef Scheele, direttore dell’Agenzia per il Lavoro, durante la conferenza stampa per la presentazione del rapporto a Norimberga, si è dichiarato molto soddisfatto del trend positivo. In particolare Scheele ha posto l’accento sul fatto che «è calato drasticamente il numero di disoccupati a lungo termine» e si è dichiarato fiero del fatto che la Germania sia riuscita a «fare passi da gigante nell’integrazione dei rifugiati nel mercato del lavoro».

Aumentato anche il numero di occupati tra gli immigrati da paesi extraeuropei

Secondo i dati dell’Istituto di Ricerca sul Lavoro (Iab) gli immigrati provenienti da stati extraeuropei, soprattutto Siria, Afghanistan, Eritrea, Iraq, Iran , Nigeria, Pakistan e Somalia, hanno visto il loro tasso di occupazione aumentare del 21% rispetto al 2017. Ad oggi i rifugiati occupati sono più del 30% con un tasso che è sempre più in salita, tutto ciò anche grazie a un provvedimento varato dal Governo a fine dicembre, ancora da approvare in via definitiva, che vuole aprire le porte a chi cerca lavoro, anche se proviene da paesi non facenti parte dell’UE. Gli immigrati potranno rimanere per sei mesi in Germania per cercare lavoro, al termine di questo periodo, se avranno trovato un lavoro, potranno richiedere la residenza in Germania. L’integrazione richiede tempo, ma sembra che stia dando i suoi frutti.

E in Italia?

Possiamo tranquillamente affermare che la situazione del mercato del lavoro nel Belpaese non sia sicuramente delle migliori, ma un po’ di luce alla fine del tunnel si riesce a intravedere. Secondo i dati dell’Istat, che al momento si fermano a ottobre 2018, il tasso di disoccupazione in Italia si attesta al 10,6% (il doppio rispetto ai nostri vicini tedeschi) rispetto all’ 11,6% del 2017. Si tratta di una percentuale di molto superiore rispetto alla media dell’8,1% dei paesi dell’eurozona e che ci fa precipitare tra gli ultimi posti della classifica. Gli inoccupati sono calati di 118.000 unità rispetto all’anno scorso e sono 2.746.000 gli italiani che ancora non hanno trovato lavoro, secondo l’Istat. Drammatico il tasso di disoccupazione dei giovani, arrivato alla folle percentuale del 32,5%, non stupisce che in molti decidano di emigrare verso altri paesi europei. La speranza è che gli attuali governanti riescano, oltre ad abbuffarsi di pane e nutella e a scattarsi innumerevoli selfie, a mantenere e migliorare questo trend positivo
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Berlino Schule tedesco a Berlino

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Immagine di copertina: Operai al lavoro ©pixabay CC0