Berlino mantiene viva la memoria di Kant: la conversazione e condivisione con gli amici

«Vogliamo preservare la memoria di Immanuel Kant nella sua città natale, trasporre la sua eredità spirituale in modo comprensibile hic et nunc, costruire ponti e fare amicizia nel suo spirito»

È in questo modo che si presenta la Società degli Amici di Kant e di Königsberg (Freunde Kants und Königsberg e.V.), con sede fisica a Berlino e spirituale a Königsberg (oggi Kaliningrad, Russia). Gerfried Horst, (nella foto, il secondo da sinistra) presidente e fondatore dell’associazione, ci racconta come nel tempo la Società abbia internazionalizzato la tradizione del pranzo per il compleanno del filosofo e abbia preservato e applicato la volontà di Kant di rendere fruibile a tutti non solo il suo pensiero, ma la filosofia stessa.

 

Da sinistra: Svetlana Kolbaneva, membro della presidenza dell’associazione, Gerfried Horst, presidente, Vera Tariverdieva, presidente della cattedrale di Königsberg a Kaliningrad, Marina Yadova, direttore del museo di Kant e Marianne Motherby, vicepresidente dell’associazione.

 

«Tutto nasce dal voler preservare una tradizione iniziata dallo stesso filosofo, il quale era solito invitare il giorno del suo compleanno – Kant nacque il 22 Aprile 1724 – i suoi amici più cari per distrarsi dal suo lavoro. La nostra associazione vuole riprendere direttamente questa tradizione e rifarsi anche alla successiva consuetudine del pranzo commemorativo, tenutosi per la prima volta il 22 aprile 1805. Quest’ultima ricorrenza fu istituita dagli stessi amici della cerchia del compleanno di Kant, successivamente alla morte del filosofo (12 febbraiio 1804). Inizialmente, erano invitati alla commemorazione solo coloro che erano stati intimi al filosofo, ma in seguito l’invito fu esteso anche a diverse personalità del panorama cittadino della Königsberg dell’epoca. Il pranzo commemorativo ebbe luogo fino al 1945, per poi essere interrotto dalla guerra e dalla distruzione di Königsberg. La Società degli amici di Kant è stata definita anche “Società dei fagioli” perché il banchetto del compleanno di Kant venne chiamato Bohnenmahl (pasto del fagiolo) dal 1814, da un’idea dell’astronomo Friedrich Wilhelm Bessel. Questi suggerì di mettere un fagiolo d’argento in un dessert: chi lo avesse trovato nella propria fetta sarebbe stato eletto “re dei fagioli” e perciò scelto per tenere il discorso. Conoscendo questa tradizione, ho proposto a un’associazione russa chiamata ‘Amici del re dei fagioli’, di ripetere il pranzo commemorativo e nel 2008 ha avuto luogo di nuovo nella attuale Kaliningrad. Nel 2011, invece, il 12 febbraio ho fondato la presente associazione, composta anche da alcuni diretti discendenti degli amici di Kant, come ad esempio la vicepresidente Marianne Motherby, discendente del commerciante inglese Robert Motherby e di suo figlio William Motherby. Adesso la Società conta circa 220 membri in tutto il mondo».

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«Come una donna che si sposa cambia di nome ma è la stessa donna, così Kaliningrad è anche Königsberg e noi lavoriamo per portane alla luce lo spirito, oltre che a mantenere viva l’eredità intellettuale del filosofo»

«La nostra associazione si prodiga di mantenere vivo lo spiritus loci della città kantiana, la vecchia Königsberg, oltre che all’eredità spirituale dello stesso filosofo. Ci sono varie iniziative che proponiamo per ricordare Kant e la sua filosofia che non chiudiamo nelle aule universitarie, ma apriamo a qualsiasi tipo di pubblico. Ogni anno l’associazione organizza un viaggio di più giorni a Kaliningrad con escursioni, conferenze e concerti, soprattutto nel periodo dal 18 al 23 aprile. Il momento culmine del programma è sempre la celebrazione del compleanno di Kant il 22 aprile. Inoltre, proponiamo mensilmente un incontro di lettura (Kantlesekreis) per leggere le opere del filosofo e commentarle. Ciò che rende unica la nostra associazione è la qualità dei contributi che proponiamo. Le informazioni che si possono pervenire sul nostro sito o alle nostre conferenze, non sono solo il risultato di anni di ricerca sul territorio e nella filosofia kantiana, ma provengono dai diretti discendenti di quegli amici del filosofo che sono stati i testimoni della sua vita personale, quindi possiamo e vogliamo raccontare una versione della vita del filosofo che non si trova nei libri». 

Tomba di Kant a Königsberg – da sinistra: Marianne Motherby vicepresidente e Gerfried Horst presidente dell’associazione.

 

«La società è anche coinvolta nell’apposizione di targhe commemorative per Kant e altri personaggi di rilievo di Königsberg e nell’ulteriore sviluppo del Kant Museum nella cattedrale di Kaliningrad»

«Uno dei progetti concreti della società è il mantenimento del Museo dedicato al filosofo. Questo museo è l’antica casa dove Kant ha lavorato come tutore. Molti libri antichi sono stati donati da noi per il museo. Inoltre, ce n’è un altro sempre dedicato a Kant e a Königsberg, nella vecchia Cattedrale, che ora è utilizzata come sala di concerto. A questo museo, sito nella torre dell’edificio, la nostra associazione collabora con l’allestimento di un’esposizione biografica annuale che ha per tema uno degli amici della tavola di Kant. Abbiamo cominciato nel 2013 con una mostra sulla famiglia Motherby, rappresentata dalla nostra vicepresidente. Tuttavia non è solo il museo che ci interessa. Quello che davvero ci impegna è servire la memoria di Kant, rendendo la nostra associazione parte della vita culturale di Kaliningrad. Con questo proposito, progettiamo per il trecentesimo anniversario nel 2024 un evento che possa coinvolgere il maggior numero di individui possibile, tale da renderlo mondiale». 

 

Museo di Kant nel villaggio di Judtschen (oggi  Vesselovka).

 

«Ogni contributo della nostra associazione esprime una parte di quel desiderio mai celato di Kant di rendere fruibile la filosofia e non lasciarla chiusa nelle aule universitarie a solo appannaggio dei professori. La nostra missione è quella di rendere partecipe chiunque di ciò che si può e si vuole dire al tavolo di un filosofo dalla caratura spirituale di Kant, il quale coinvolge nel vortice del pensiero il negoziante e l’alto funzionario, offrendogli vitto per il corpo, per l’anima e per la mente». 

«la scienza […] è la porta stretta che conduce alla dottrina della saggezza, se per questa non sintende semplicemente ciò che si deve fare, ma ciò che deve servire di regola ai m a e s t r i per spianar bene e far conoscere la via della saggezza, che ciascuno deve seguire, e assicurare gli altri dagli errori: una scienza, custode della quale deve sempre restare la filosofia, alla cui sottile ricerca il pubblico non ha da perdere nessuna parte, dovendo bensì partecipare delle dottrine che soltanto dopo una tale elaborazione gli possono riuscire affatto chiare».

(Critica della Ragion Pratica, Immanuel Kant) 

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