Metro di Berlino, un collettivo di artisti sostituisce le pubblicità con le sue opere

Le performance artistiche non sono una novità nella metro di Berlino, ce ne sono di tutti i tipi. Ma un’azione come quella realizzata dal collettivo Toy nella stazione U-Bahn di Rosenthaler Platz probabilmente non la si era ancora vista: i giovani writer di Toy hanno introdotto nella metro le loro opere e le hanno appese al posto di alcuni cartelloni pubblicitari. I membri del collettivo hanno filmato il gesto caricando il video su YouTube e suscitando aspre critiche dalla società dei trasporti BVG e dalla Wall AG, che gestisce i manifesti nelle U-Bahn.

[adrotate banner=”34″]

L’azione. writer di Toy hanno agito di notte, quando nella metro il flusso di passeggeri è meno intenso. Come si vede nel filmato caricato su YouTube lo scorso 24 agosto, sono entrati nella U-Bahn di Rosenthaler Platz totalmente indisturbati grazie a un trucco semplice ma al tempo stesso geniale: indossavano abiti da lavoro molto simili a quelli utilizzati dagli addetti BVG o Wall AG. In questo modo hanno potuto trasportare nell’indifferenza generale gli ingombranti pannelli con le loro opere, scendere sui binari della U8, staccare i cartelloni pubblicitari e infine sostituirli.

Le critiche di BVG e Wall AG. La performance pare innanzitutto un modo per pubblicizzare l’attività del collettivo, come testimonia una scritta a inizio filmato che invita a scoprire ulteriori opere di Toy in una mostra che avrà luogo nel prossimo weekend a Kreuzberg. Ma non tutti hanno derubricato l’azione come una semplice goliardata: «Si è trattato di un gesto stupido e molto pericoloso», spiega la portavoce di BVG Petra Reetz. «Non voglio nemmeno immaginare cosa sarebbe potuto succedere se fosse arrivato un treno mentre quei ragazzi erano sui binari». Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Wall AG, che fa notare come gli addetti al cambio delle pubblicità ricevano un addestramento e operino in tutta sicurezza. Entrambe le società si augurano che nessuno imiti i writer di Toy, che intanto rischiano conseguenze legali: le due società potrebbero denunciarli per furto e interruzione di servizio pubblico. Prima, però, dovranno capire chi si nasconde dietro ai volti pixellati del filmato.

banner3okok (1)