La metro di Berlino chiede “amore” ai cittadini. Loro la sfottono via twitter

Nelle stazioni della metro di Berlino da qualche giorno non si vedono più i soliti manifesti pubblicitari di prodotti ed eventi. Al loro posto si trovano cartelloni monocolore con scritte a lettere cubitali, in tedesco, frasi che sembrano dichiarazioni d’amore. Nessuna spiegazione, solo l’hashtag #weilwirdichlieben (“poiché noi ti amiamo”). È la nuova campagna della BVG, l’azienda dei trasporti berlinesi, lanciata con l’intento di far capire quanto la sua presenza sia importante nella vita dei passeggeri e quanto per loro questi passeggeri valgano. Questa attenta operazione di marketing viene effettuata in un momento in cui le interruzioni e i lavori sulle linee sono davvero tante, creando non pochi disagi. Mentre i prezzi dei biglietti continuano a salire. In questo modo speravano forse di far sentire la compagnia più vicina a chi la usa ormai da anni, quasi fosse un membro della famiglia, e così calmare la rabbia dei passeggeri costretti a prendere sempre mezzi sostitutivi o attendere più a lungo, e pagare di più. Inoltre è possibile che l’idea permetta di riempire cartelloni che altrimenti in questo periodo sarebbero rimasti vuoti, dato che gennaio è un mese di bassa presenza turistica e probabilmente non hanno molte richieste pubblicitarie.

Ma la campagna per ora non sembra dare i risultati sperati. Innanzitutto alcune delle frasi proposte risultano un tantino melense come potete vedere nell’immagine di copertina, che tradotte diventano

“Ti siamo venuti a prendere all’università alle 16. Alle 18:30 dall’allenamento di calcio. Alle 22 dal cinema. E addirittura alle 5:30 dalla festa più figa della tua vita. Neanche la tua mamma l’avrebbe fatto per te…”

E non è finita qui. Parallelamente all’affissione dei manifesti i responsabili del marketing della BVG hanno creato l’account su Twitter per poter raccogliere sotto l’hashtag #weilwirdichlieben il numero maggiore di testimonianze di vita legate ai trasporti direttamente dai suoi passeggeri. Tuttavia, se pensavano di ottenere messaggi come quelli appesi nelle stazioni delle U-Bahn, hanno dovuto ricredersi: moltissimi berlinesi hanno invece colto l’occasione per lamentarsi di ritardi e disagi di vario tipo.

“Poiché noi ti amiamo, non facciamo passare nessun autobus per ore e poi all’improvviso ne passano tre uno dietro l’altro.”

“Poiché noi ti amiamo, aspettiamo finché non sei proprio vicino alla porta del bus e poi te la chiudiamo in faccia e partiamo.”

“Poiché noi ti amiamo, nonostante sia un freddo glaciale non ti facciamo salire sul bus quando siamo alla stazione di partenza e ancora non è il momento di partire.”

Molti altri esempi si possono trovare su questo post della BZ. Anche se la responsabile per la stampa della BVG Petra Reetz ha affermato che con questa campagna “alla fine volevamo anche un po’ provocare“, i risultati appaiono un po’ eccessivi. È vero che una delle prime parole che siamo stati costretti a imparare appena arrivati a Berlino è stata “Ersatzverkehr” (traffico sostitutivo, quello che viene annunciato quando una linea è interrotta e bisogna prendere un altro mezzo) e che probabilmente da quando ci abitiamo abbiamo visto interrotte almeno per una volta tutte le linee esistenti (e solo quello della metro sono 9). Però bisogna anche considerare che il servizio trasporti offerto è davvero di altissima qualità, frequente, veloce, capillare. Solo il fatto che la U-Bahn transiti la notte del fine settimana esattamente come a qualunque ora del giorno, basta a rendere la qualità della vita migliore (ne abbiamo scritto qui).

E quindi se ogni tanto, o anche spesso, ci fanno prendere un bell’Ersatzverkehr possiamo perdonarli, anche senza le dichiarazioni d’amore sui muri. Ma alla fine hanno ragione… chi ci sarebbe venuto a prendere alle 5.30?

http://youtu.be/H6N0HDBotyA