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La Germania sta per completare l’acquisto di tutti gli aeroporti della Grecia

La Germania controlla i maggiori aeroporti greci, compreso quello di Atene.

Quello di vendere a privati tedeschi degli asset strategici, compresi scali aeroportuali, è un trend che sta investendo la Grecia da alcuni anni a questa parte. Già nel 2015 Tsipras aveva avviato un processo di privatizzazioni che aveva portato alla cessione di 14 aeroporti regionali alla società tedesca Fraport, per ottenere il terzo piano di aiuti da 86 miliardi di euro dall’Unione Europea. Nel giugno 2017 è stata invece la volta di AviAlliance, che ha pagato allo stato greco 600 milioni di euro in cambio della concessione della gestione per 20 anni dell’aeroporto di Atene. La AviAlliance ha acquisito il 40% della società aeroportuale Athens International Airport (AIA) fino al 2046, diventandone l’attivista di maggioranza. Il restante 60% è in mano al fondo greco per le privatizzazioni (HRADF) che detiene il 30% delle azioni, il governo greco con una quota del 25%, mentre il gruppo greco Copelouzos è proprietario del 5% della società.

Anche gli aeroporti di Corfù, Salonicco e Creta sono stati acquisiti da una società tedesca.

Questo accordo fa parte dei piani di aiuti economici alla Grecia che si trova in profonda difficoltà economica dal 2009. La Germania è il principale acquirente ma è anche la nazione verso cui la Grecia ha più debiti. La vendita e conseguente privatizzazione degli scali aeroportuali, è iniziata nel 2015, quando la società che controlla l’aeroporto di Francoforte, la Fraport, ha acquistato ben 14 aeroporti regionali greci, tra cui quelli di Corfù, Salonicco e Creta. Con l’acquisizione dell’aeroporto di Atene, avvenuta appunto nel 2017, la Germania ha ottenuto il controllo dei maggiori aeroporti del Paese ellenico.

La crisi greca

Fino al 2007 l’economia della Grecia era in costante crescita ed era una delle più promettenti in Europa. Purtroppo la crisi finanziaria del 2008 ha portato alla luce problemi di non poco conto. L’economia della Paese, infatti, si basa sul turismo e sulla distribuzione che, come afferma Il Post, «sono settori particolarmente esposti ai cambiamenti economici a breve termine». La crisi ha evidenziato una situazione che era stata tenuta nascosta dal governo greco, in modo da poter entrare a far parte dell’eurozona. In poche parole, i greci hanno falsificato i conti. Nel 2009 il debito pubblico della Grecia è stato dichiarato ad alto rischio e gli investitori hanno innalzato i loro tassi di interesse. Per evitare il fallimento, lo stato greco ha chiesto ingenti prestiti all’Unione Europea. In cambio, tagli alla spesa pubblica e pesanti riforme finanziarie. E l’acquisizione dell’aeroporto di Atene da parte della società tedesca AviAlliance è il frutto tutto questo.

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Foto di copertina: © Pixabay, CC0