A Berlino si parla di felicità, sviluppo sostenibile e di come il caffè ne sia un ingrediente essenziale

L’ambasciata italiana venerdì scorso ha ospitato l’evento di presentazione del resoconto mondiale sulla felicità, aggiornato al 2018.

Andrea Illy, presidente di Illycaffè e della fondazione Altagamma, ha discusso con economisti e climatologi del World Happiness Report 2018. Il resoconto, giunto alla sua settima edizione, presenta una lista di 156 stati, ordinati secondo del grado di felicità dei cittadini. L’obiettivo è la comprensione del reale stato di benessere di una nazione, evitando la misurazione del mero prodotto interno lordo. Altri significativi parametri tenuti in considerazione oltre al reddito medio sono: l’aspettativa di vita in salute, il supporto sociale, la libertà, il senso di fiducia e la generosità.

L’analisi è pubblicata dal Sustainable Development Solutions Network, la rete mondiale di ricercatori e scienziati al servizio del segretario delle Nazioni Unite per le consulenze sullo sviluppo sostenibile e il cambiamento climatico. Grazie al sostegno della Fondazione Ernesto Illy il resoconto viene edito annualmente.

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Il Report del 2018

I risultati di quest’anno presentano in testa alla classifica la Finlandia, secondo i dati raccolti dal 2015 al 2017. Paesi scandinavi, Olanda, Svizzera, Canada, Nuova Zelanda e Australia completano la top 10. La nazione che ha guadagnato più posti è il Togo, spostandosi più in alto di 17 posizioni. Il Venezuela, all’opposto, ha registrato la maggiore perdita, segnando 2.2 punti (su una scala di 10) in meno rispetto al precedente Report.

Particolare attenzione è stata riservata al fenomeno migratorio in atto in questi anni. Si è quindi deciso di considerare anche la felicità dei migranti di 117 nazioni. I risultati mostrano una sostanziale corrispondenza tra l’indice di felicità dei cittadini e quello dei migranti nella stessa nazione: tutti gli stati della top 10 rientrano nei primi 11 classificati in base alla felicità degli immigrati, a prescindere dalle nazioni di origine (che a volte mostrano valori molto diversi).

Un momento del dibattito. Da sx a dx: il prof. Schellnhuber, il moderatore dott. Lewitan, l’imprenditore Andrea Illy, il prof. De Neve

Il dibattito sul World Happiness Report 2018

Nel suo intervento di  saluto, l’ambasciatore Pietro Benassi ha sottolineato l’approccio avanguardistico dell’impostazione del bilancio di previsione italiano. Questo, per quanto riguarda gli obiettivi a medio termine, dal 2017 include indicatori come tasso di diseguaglianza e distribuzione del reddito disponibile, emissioni di CO2 ed esclusione dal mercato del lavoro. L’ambasciatore ha ricordato che il primo Report italiano, dello scorso febbraio scorso, ha mostrato incoraggianti segnali di miglioramento sui parametri sopra menzionati.

A seguire Andrea Illy, patron di Illycaffè, ha mostrato in che modo l’idea di business di un’azienda possa sposarsi con gli obiettivi globali di sviluppo sostenibile. La produzione di caffè avviene infatti esclusivamente in paesi in via di sviluppo e dipende da specifiche condizioni climatiche. La qualità del prodotto finale è largamente influenzata dalle condizioni dell’ambiente in cui il caffè viene coltivato. L’attenzione per le politiche di sviluppo sostenibile sono quindi una priorità per l’azienda. Il collimare degli obiettivi aziendali con quelli ecologici è reso possibile da un business plan di ampio respiro, che valuti i risultati in un più ampio arco temporale.

Centrale in questo quadro è la creazione dello shared value, il valore condiviso. Con questo concetto si intende il nesso sussistente fra il modello di business orientato al successo dell’azienda e la responsabilità sociale d’impresa. Gli investimenti dell’azienda vengono cioè orientati non solo all’ottenimento di profitti per l’impresa medesima, ma sono anche tesi a rendere un beneficio per la comunità in cui opera. La natura del beneficio può essere sociale, ambientale o di altro tipo, ma in ogni caso presenta un impatto positivo sulla società.

L’ambascatore Benassi durante il saluto introduttivo

L’opinione degli scienziati coinvolti

Schellnhuber, climatologo

La presentazione del report ha registrato la partecipazione di ospiti d’eccezione, come il prof. H.S. Schellnhuber, fisico climatologo e direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research. Il professore, l’ideatore della soglia dei 2 gradi centigradi per il riscaldamento globale alla base degli accordi COP21 Parigi, è intervenuto per ricordare il fondamentale processo di decarbonizzazione. La responsabilità nei confronti delle future generazioni si manifesta anche attraverso l’impegno a preservare la vivibilità del nostro pianeta. Le calamità naturali che si sono abbattute nel 2017 sono sintomo di una situazione segnata da un punto di non ritorno. Tempeste, uragani, inondazioni, presentano una straordinarietà preoccupante. Per fronteggiare questi fenomeni è necessario adottare politiche di contrasto al cambiamento climatico, puntando all’obiettivo “emissioni 0” entro il 2050. Solo in tal modo garantiremo ai nostri figli il diritto a perseguire la felicità.

Gli obiettivi dell’agenda per lo sviluppo sostenibile

De Neve, economista

Successivamente E. De Neve, Professore di strategia economica alla Said Business School di Oxford, ha rivolto lo sguardo ai rapporti di lavoro. Per la misurazione della felicità – ha spiegato De Neve – gli studiosi hanno condotto sondaggi basati principalmente sulla soddisfazione dei singoli individui intervistati. Al centro del suo intervento vi era la scoperta di un rapporto lineare fra la soddisfazione dei clienti di un’azienda e la felicità degli impiegati della stessa.

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Sachs, economista

Il contributo conclusivo è stato riservato a J.D. Sachs, direttore del Centro per lo sviluppo sostenibile della Columbia University e coordinatore del lavoro di ricerca del World Happiness Report 2018. Dopo aver illustrato i parametri utilizzati nel Report, Sachs ha sintetizzato i tratti comuni dei paesi più felici. Questi ultimi, per la maggior parte europei, sono caratterizzati da un regime politico social-democratico e presentano un’economia sociale di mercato, mitigata dall’azione dello stato. Il suo intervento si è quindi concentrato sull’importanza della moderazione statale sugli attori economici agenti nel libero mercato. Questa, attraverso politiche fiscali efficaci e redistribuzione del reddito, permette di attenuare la tensione sociale dovuta alle diseguaglianze e di garantire  quindi l’inclusione sociale. In chiusura Sachs ha espresso l’auspicio che Germania e Italia adottino gli indici dell’economia del benessere per orientare le scelte di governo.

Il World Happiness Report 2018 è scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale.

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