Rainbow flag, nancydowd, CC0

Trump avrebbe vietato all’Ambasciata Usa a Berlino di issare la bandiera arcobaleno

Anche a Berlino Trump proibisce la bandiera arcobaleno di fronte l’Ambasciata Usa

Secondo quanto riportato dai media americani, il Dipartimento di Stato americano avrebbe vietato alle Ambasciate Usa estere di issare la bandiera arcobaleno per il Gay Pride Month. Da quest’anno, infatti, le rappresentanze diplomatiche dovranno richiedere un permesso speciale per far sventolare la bandiera, simbolo di apertura e solidarietà nei confronti della comunità Lgtbq. Da questo divieto non è esclusa l’Ambasciata Usa di Berlino.

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Il permesso negato da Trump

Sotto l’amministrazione Obama era pratica comune per i diplomatici statunitensi issare a giugno la rainbow flag sul pennone della propria ambasciata. Con l’arrivo di Trump, però, cambiano le regole: la bandiera può essere esposta solamente in altri punti delle sedi previa richiesta speciale. Tuttavia, non è stata rilasciata ancora alcuna risposta dal Dipartimento di Stato americano sul permesso effettivo. Come riporta il Washington Post, le Ambasciate Usa di alcuni paesi – come la Corea del Sud, l’India e l’Austria – hanno scelto di far sventolare la bandiera con o senza il lasciapassare. Un diplomatico ha espresso in forma anonima il suo dissenso, definendo questa presa di posizione «un’insurrezione di prima categoria». A complicare la situazione è l’intrinseca contraddizione delle affermazioni di Donald Trump. Da un lato la rainbow flag può essere esposta in qualsiasi punto delle ambasciate purché non sia l’asta ufficiale. Dall’altro invece il presidente americano ha dichiarato in un tweet di voler sostenere i diritti Lgbtq all’estero.

Cosa è successo a Berlino

Il Dipartimento di Stato americano ha respinto la richiesta dell’Ambasciata americana a Berlino di issare la rainbow flag. Inoltre, la NBC News ha riferito che la bandiera arcobaleno è stata proibita anche alle sedi diplomatiche statunitensi in Israele, Brasile e Lettonia. Nel caso della Germania, però, il rifiuto ha decisamente un peso diverso: l’ambasciatore americano a Berlino è Richard Grenell, diplomatico apertamente omosessuale e da sempre impegnato a favore dei diritti Lgbtq. Grenell ha dichiarato alla NBC di voler «issare la bandiera arcobaleno, appendere uno striscione all’ambasciata, partecipare di nuovo alla Berlin Pride Parade e organizzare numerosi eventi sull’argomento». Vista la dichiarazione formale del presidente americano di voler «celebrare il mese dell’orgoglio LGBT e riconoscere i contributi eccezionali che le persone LGBT hanno dato», Grenell si è mostrato fiducioso nei confronti delle “buone” intenzioni di Donald Trump. L’ambasciatore americano sembrerebbe, dunque, confidare nel sostegno di Trump nella sua campagna per la depenalizzazione dell’omosessualità in ben 70 paesi nel mondo.

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Immagine di copertina: Rainbow flag, © nancydowd, CC0