«Io, Madze, con il rap unisco Roma e Berlino»

«Odio l’Italia perché la amo. Odio l’Italia perché è un paese stupendo che non sa dare un futuro ai suoi figli»

«Sono andato via da Centocelle, che è la mia casa, per allontanarmi dal disagio e dalla mancanza di prospettive. Da quel sistema chiuso che porta le persone a percepire che si è tutti contro tutti, a cercare di ritagliarsi il proprio spazio nel mondo incuranti che questo possa risultare a discapito degli altri. Se fossi rimasto lì difficilmente avrei trovato un lavoro e ancora più difficilmente avrei potuto condurre la vita che voglio: una vita in cui lavorare onestamente per costruirsi un futuro e combattere per i propri sogni». Manuel, classe ’95, in arte Madze, è uno dei tanti giovani italiani che vengono in Germania in cerca di possibilità e prospettive che l’Italia sembra non riuscire ad offrire. Nel 2014 lascia Centocelle, quartiere in cui è nato e cresciuto, e raggiunge suo padre in Germania. Da allora ha lavorato in ristoranti, caffetterie, gelaterie e ora fa il venditore.

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Connessioni: un ponte da Centocelle a Lichtenberg

«Con il rap esprimo quel che penso e sento, è il mio strumento per raccontarmi. Quando ho scoperto il rap ho capito che era il mezzo più efficace e diretto per raccontare la mia storia. Il mio obbiettivo è esprimere la fusione, che c’è dentro di me, delle culture che vivo e ho vissuto: creare un ponte tra Roma e Berlino. I primi due pezzi che ho registrato sono in italiano, nel terzo canto anche in tedesco. Voglio rivolgermi sia a chi mi ha visto partire o come me è partito, sia a chi mi ha visto arrivare e magari nemmeno sa perché sono qui. Nei miei testi parlo della cultura e della società in cui vivo e quella dalla quale sono partito perché entrambe concorrono a definire quello che sono».

Il rap come linguaggio

«Non mi ritengo un rapper o un trapper: con la cultura rap ed hip hop sono cresciuto, mi ha dato numerosi esempi, sia in positivo che in negativo, la ammiro ma non mi ci identifico. Il rap è la lingua con cui mi esprimo, anche apprezzando l’old school metabolizzo e lo supero. La musica trap è l’evoluzione del rap che ora va di più, che tutti ascoltano e suonano. Tuttavia essa esalta i valori da cui scappo, valori molto comuni nella periferia di Roma come lo spaccio, l’abuso e la mistificazione della droga, la vita di strada, la criminalità e l’ostentazione della ricchezza ottenuta in questo modo. È, quindi, una cultura che non appoggio e della quale a volte mi prendo gioco. Ciò non toglie che le basi, le sonorità siano belle da sentire. L’involucro aggressivo e sfacciato è una marca distintiva della nostra generazione».

Madze:

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