Intelligenza artificiale, geralt, CC0,https://pixabay.com/illustrations/artificial-intelligence-brain-think-3382507/

In Germania si vuole puntare sempre di più sull’Intelligenza Artificiale

La Germania prevede di investire 600 milioni di euro per l’introduzione dell’intelligenza artificiale (IA) nei processi di produzione. E l’Italia è ancora molto lontana da un simile obiettivo.

Secondo lo studio “Ricerca, sviluppo e innovazione: Italia e Germania a confronto” realizzato da AHK Italien (la Camera di Commercio Italo-Germanica) in collaborazione con Aldai-Federmanger, Assolombarda e l’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, l’Italia si muove ancora molto lentamente nel campo dell’ applicazione dell’ IA e ha annunciato un investimento di 70 milioni di euro nei prossimi due anni, circa un decimo del denaro improntato dalla Germania.

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Le motivazioni

Lo studio si basa su un campione di 100 aziende italiane e tedesche e le diversità emerse sono molte. Innanzitutto a partire dal tessuto produttivo. Quello italiano è costituito principalmente da microimprese con meno di 9 dipendenti molto meno propense a collaborare con il mondo della ricerca, e solo il 28% delle grandi aziende italiane sono attive nell’ambito, a fronte del 44% di quelle tedesche. Un’altra grande differenza si manifesta sul livello delle competenze: in Germania ben quattro facoltà di It figurano tra le prime 50 nella classifica mondiale mentre l’Italia non ne ha nemmeno una. In generale l’Italia investe oggi il 4% del Pil in formazione in senso ampio, mentre i Paesi del Nord Europa il 7%.

Gli obiettivi

Nonostante gli investimenti, Cina e Stati Uniti detengono al momento il primato nel campo dell’intelligenza artificiale e della sua applicazione. L’obiettivo europeo è quello di riuscire a competere incrementandone l’utilizzo. Secondo Gerhard Dambach, neo presidente di AHK Italien e amministratore delegato di Robert Bosch Spa, la sfida principale è aumentare la collaborazione tra automazione e IA, investire di più affinché si creino nuove professionalità e aumenti la crescita nei paesi europei: si stima che l’applicazione dell’intelligenza artificiale potrebbe generare una crescita addizionale pari all′1,2% entro il 2030.

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Immagine di copertina: Intelligenza artificiale, ©geralt, CC0