De André e la Germania, come lo Spiegel annunciò la sua morte nel 1999

Come e quando la Germania subì il fascino di De André

L’11 gennaio del 1999 anche il Der Spiegel diede l’annuncio della morte di De André. Alcuni tedeschi probabilmente si ricordano ancora il famoso cantautore genovese, prova ne é che molti dei suoi lavori sono tuttora ospitati  nel catalogo della Deutsche National Bibliothek. Anche se a distanza quindi, la Germania ha un suo preciso rapporto con il nostro grande artista.

De Andrè, il suo valore nel tempo

Aveva ben colto il valore della sua musica la sua cara amica Fernanda Pivano (traduttrice italiana di alcuni degli scrittori americani più importanti del ‘900) «Sarebbe necessario che invece di dire che Fabrizio De André è il Bob Dylan italiano si dicesse che Bob Dylan è il Fabrizio De André americano». Sarà per questo che anche la Germania ha subito il fascino delle sue canzoni. E personaggi come quelli che de André amava cantare – gli ultimi, gli emarginati, le prostitute, i ladri e gli assassini – potrebbero benissimo essere oggi tra noi, in una città come Berlino, in cui sembrano materializzarsi tutte le possibili forme di umanità. Di recente nella capitale tedesca, al cinema Babylon, è stato anche presentato il film sulla vita del cantautore, Il principe libero.

Una “smisurata preghiera” per Fabrizio de André

Vogliamo ricordare anche noi il cantautore genovese proponendovi una delle tante sue poesie, diventate musica nella canzone Smisurata preghiera. Ispirata alla Summa di Maqroll il gabbiere, opera di Alvaro Mutis, e scritta con Ivano Fossati, Smisurata preghiera tratta ancora una volta della lotta contro la maggioranza. La dedichiamo a tutti coloro che, come ha fatto Fabrizio de André, stanno viaggiando “in direzione ostinata e contraria”.

…Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità

Berlino Schule tedesco a Berlino

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Immagine di copertina: © Pagina Facebook: Fabrizio de André