Cosa hanno trovato al cimitero Teutonico di Roma mentre cercavano i resti di Emanuela Orlandi

Il caso di Emanuela Orlandi. Nessun resto della ragazza nel cimitero Teutonico di Roma. Ora si ricercano anche i resti risalenti al 1800 di due principesse tedesche

Tre giorni fa la Santa Sede ha reso pubblici i risultati delle analisi iniziate una settimana prima dal professor Giovanni Arcudi e il suo team. Il 20 luglio erano iniziate le operazioni per l’analisi morfologica dei reperti contenuti nei due ossari del Cimitero Teutonico di Roma. Nel cimitero sono sepolti personaggi di rilievo e religiosi di origine tedesca che hanno prestato servizio alla Chiesa e sono morti a Roma. Il cimitero è considerato come l’unico all’interno del Vaticano. Purtroppo, come ha riferito Arcudi: «Non ho riscontrato alcuna struttura ossea che risalga a epoca successiva alla fine del 1800». Adesso l’unica speranza è che almeno qualche reperto appartenga alle due principesse tedesche Sophie von Hohenlohe e Carlotta Federica di Mecklenburg, decedute nella metà dell’Ottocento. Le loro tombe erano state scoperchiate l’11 luglio, ma trovate vuote dopo l’ennesima segnalazione misteriosa giunta alla famiglia Orlandi. Nessuna novità per il caso di Emanuela Orlandi. La ragazza è scomparsa nel 1983 a Roma mentre si recava alla lezione di musica. Negli anni la vicenda ha assunto un impatto mediatico enorme e a oggi è uno tra i più famosi casi irrisolti in Italia.

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Le lunghe ricerche, riprese dall’aprile di quest’anno, non hanno portato ad alcun risultato

Dopo 35 anni, le ricerche sono state riprese nell’aprile di quest’anno. L’avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, aveva ricevuto una lettera anonima in cui si davano indicazioni su dove trovare i resti della ragazza. «Guarda dove indica l’angelo», diceva la lettera. Si pensava alle tombe di due principesse tedesche, Sophie von Hohenlohe e Carlotta Federica di Mecklenburgo, morte nel XIX secolo e sepolte nel cimitero Teutonico di Roma. Il 10 luglio la Magistratura vaticana aveva disposto l’apertura delle due cavità, ritrovate tuttavia completamente vuote. Da lì le operazioni del 20 luglio, che purtroppo si sono concluse in maniera negativa. Questa la risposta ufficiale del Vaticano dopo le ultime ricerche: «La Santa Sede conferma la propria volontà di ricerca della verità su Emanuela Orlandi e smentisce categoricamente che questo atteggiamento di piena collaborazione e trasparenza possa in alcun modo significare, come da alcuni talvolta affermato, una ammissione implicita di responsabilità».

Le numerose teorie sulla sparizione della ragazza

Esistono svariate teorie riguardo l’improvvisa scomparsa della quindicenne. Alcuni pensano sia stata tenuta come ostaggio da un’organizzazione in cambio della scarcerazione di Mehmet Ali Agca. L’uomo aveva cercato di assassinare Papa Giovanni Paolo II nel 1981. Un’altra teoria implicherebbe che il rapimento fosse avvenuto per riscuotere un credito da parte del Vaticano. Per molti  Emanuela potrebbe essersi imbattuta in un giro di pedofilia che avrebbe coinvolto il Vaticano. La Santa Sede ha sempre smentito con forza tali accuse.

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Immagine di copertina: basilica San Pietro, © free-photos, CC0, on Pixabay